Tutto si colorava
Pomeriggi al pianoforte
pur di fuggire da un presente già duro
dodici anni son pochi per una condanna a vita.
La voce di mia madre che urlava da lontano per sapere dov'ero
in bilico tra il balcone ed il cielo
e giù dalle scalette tra un calcio ad un pallone rattoppato
il tuo sguardo mi rubò ogni parola.
La gioia non abitava a casa mia
ma tutto improvvisamente si colorava
nell'intesa dei nostri occhi innocenti
e l'aria si faceva densa
di parole inarrivabili.
Pomeriggi di zucchero filato al laghetto dell'Eur
di baci appassionati a finire l'aria
e telefonate sempre troppo brevi
che lasciavano posto al dolore del silenzio
ed un domani troppo invadente
per chi non conosceva il prezzo delle scelte.
Sei la canzone rimasta nella mia adolescenza
bella e spensierata
sulle punte della tua danza
passeggeri di un tempo andato
come un brandello di cielo al tramonto.
Ettore Grimani.
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