Scritto da: Federica Rivieccio
in Diario (Esperienze)
Prima o poi arriva il momento in cui non è notte ma spegni la luce, quasi speri che tutto quello che ha anteceduto quell'istante sia solo un incubo, un artificio inventato dalla mente per aiutarti ad apprezzare quello che ci sarà dopo.
Per breve tempo vivrai nell'illusione che nulla può andare male, nulla può andare peggio ma arriva sempre.
Prima o poi arriva il momento in cui vorresti essere vento per sfiorare ogni viso, vorresti essere pioggia per toccare ogni suolo, vorresti essere nuvola per osservare l'andamento delle stagioni; arriva il tempo in cui laddove termina il desiderio di essere parte del mondo ha inizio quello di volersene distanziare.
L'amore per i territori, per l'arte, per le persone diventa fiacco quando non ci si sente apprezzati e la perfetta quiete del proprio essere sfocia nella descrizione di ciò che non è e che mai avrebbe voluto essere.
È proprio in quel momento che il puzzle del tuo mondo diventa cenere ma tu non sei la Fenice.
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