Scritto da: Giacomo Lorenzini
Pensando al tempo andato ho capito che non ho sbagliato tante cose e con il senno di poi lì rifarei tutti i miei sbagli.
Composto sabato 26 novembre 2022
Pensando al tempo andato ho capito che non ho sbagliato tante cose e con il senno di poi lì rifarei tutti i miei sbagli.
In questo mondo ci sono troppe persone che portano maschere. Ogni tanto lavatele e fate vedere chi siete veramente.
La vita ci mette sempre alla prova e non tutte le prove le superiamo come vorremmo.
Mi sono fatto alcune domande e le risposte sono molto chiare e semplici... nella mia vita manca qualcosa di importante, questa sei tu, la mia vera paura è che tu non voglia essere quello che io vorrei che tu fossi.
Non voglio più prendere decisioni che mi possano far perdere la fiducia su quello che ho e quello che sono e quello che posso dare agli altri.
Ho bisogno di credere in ideali seri e veri con i quali affrontare la vita di ogni giorno per superare qualsiasi prova mi capiti, bella o brutta che sia, con semplicità e tantissimo amore.
Nonostante questo periodo travagliato ho ancora molta speranza sul futuro.
Camminando in sentieri vicino casa dove i ricordi d'infanzia tornano prepotentemente alla memoria, giorni interi nel percorrerli avanti e indietro insieme ad amici per vivere avventure uniche e emozionanti. Camminando sento profumi, rimori che in tutti questi anni non sono cambiati. Rivedendo i luoghi però qualcosa è cambiato, alcuni sentieri sono spariti ricoperti da vegetazione impenetrabile, campi ormai incolti. Sono tornato bambino percorrendo il canale nel quale è nata la voglia di pescare. Questa è nata come gioco, le prime volte che si andava, eravamo tutti privi di attrezzature e si provava a catturare peschi a mani nude. Dopo qualche uscita ci siamo armati di una attrezzatura minima lenza e ami, con solo queste due cose ci sentivamo grandi e forti, anche se appena si rientrava a casa erano prediche perché da soli non si doveva andare perché era pericoloso, ma noi con una sana incoscienza, imperterriti si andava perché per noi era un gioco e divertimento. Rivivere quelle sensazioni soltanto percorrendo vecchi sentieri mi ha fatto tornare bambino e riassaporare quella semplicità e spensieratezza di affrontare la vita. Mi sono sentito nuovamente vivo.
Comportarsi come neonati per giustificare situazioni ingiustificabili. Capendo solo dopo di aver peggiorato la situazione. Rendendo vano qualsiasi tentativo di porvi rimedio.
Nella mia testa c'è un solo pensiero.
Il mio drago è più forte di quello che immaginavo.
Pur essendo consapevole di quello che sono e quello che ho, non potrò mai essere quello che potrei essere.
Colpa sicuramente di tutto le mie teorie, le quali scuotono e percuotono ogni mio pensiero.
Tutto ha un inizio e una fine, ma è il mezzo quello che fa la differenza (ci rende vivi).
Io mi sento inizio e fine contemporaneamente, senza il mezzo.
Possibilità di battere il mio drago sono molto basse quasi inesistenti.
Questo mi rende coerente con le mie teorie e incoerente con quello che vorrei essere.