Scritto da: Giorgio Baiardi
Mi bastava una piccola cosa, ma era una vetta di montagna se proveniva da te. Fare l'amore, un attimo con tanti attimi per capire che dopo la vita ce ne sarebbe voluta un'altra, per motivare la quantità d'amore che provavo. Se anche avrei potuto morire, sarebbe stato là, in un'altra di quelle vite immaginate, la prosecuzione di noi. Non avrebbe potuto esistere un abbraccio. Non un bacio. Non una carezza. Senza te. Con le sensazioni di noi in un addio. In una notte fredda riscaldata soltanto dal tuo respiro. Con i ricordi che ti ritrovano in me. Come, adesso, nel provare a bussare alla porta del tuo cuore, con nessuna emozione che la spalanca. Il silenzio ferisce come un'illusione perdente. Ma un giorno io verrò da te, vestito della mia umiltà, lasciandoti quel qualcosa di me che mai avevi scoperto. Come una fioritura di un albero in primavera, senza nodo in gola nel vederti entrare nel mio giardino con la sorpresa della tua voce che chiama il mio nome. E con nessuna paura, ritornerà il desiderio di quello che eravamo stati. Accorgendoci solo in quel momento com'era forte l'abbandono di noi.

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