Scritto da: Giuseppe Chiavelli
in Diario (Esperienze)
È il volto delle donne in banchina, sì, è il volto cupo fisso sulle vele delle navi in partenza dal molo che avvicina la terra agli uomini. Intimorisce, è morte e vita in continuo risorgimento, mi ricorda l'aurea di una vecchia città con tutti i suoi di palazzi e la sua storia, scarnita dalla speranza popolare di glorie passate, tenace e ricolma di profondità perdifiato nell'essere buia, di un buio maestoso.
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