La vidi da lontano, anche lei immersa nella stessa folla. Calle dei Fabbri brulicava come un formicaio, quasi ci scontrammo, sorrise e aprì le braccia. Mi raccolse come un tappo di sughero portato dalla corrente di un fiume, chiuse le mani a coppa e mi sostenne. Per me fu ritrovare ciò che avevo perduto. La metà che era rimasta dentro gli occhi di Claudia si ricongiunse alla parte che mancava. Ci abbracciammo e appoggiò le labbra alle mie.
dal libro "Un celeste divenire" di Guido Mazzolini
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