Vivo giacché vi guardo vivere e colgo i vostri occhi accesi di fervore. Istanti sembrano gli anni passati, con la vostra vita che è tutta la vita mia; le sofferenze mie, in un soffio il vostro fiato ha dissolto, tutti i tormenti erano placati ogni qualvolta i miei occhi si posavano sui vostri volti, acerbi e gentili, sulle vostre mani delicate e piccole come petali di rose appena in sboccio; e riempirmi d'incanto nel mirarvi dormire con l'innocenza degli angeli. E poi... d'un tratto, a voltar lo sguardo, scorgo giovani fanciulle, belle come la neve di Gennaio, belle come il sole di primavera, belle e fulgenti come le stelle che, nel buio, risplendono e accendono di vita la vita mia e ancora, belle, come le mille luci colorate che, in un sogno, stravolgono l'anima di splendore immenso. Vi osservo muovere passi volitivi e certi con la prorompente giovinezza vostra, colme di fierezza, andate e non temete! Andate ad incontrare l'avvenire, salite su quel treno là, nell'universo, andate verso il sogno a lungo perseguito che io son vicina a voi, e sempre ci sarò! Affronterete intralci, si dissolveranno timori e ad ogni affiorar di sfiducia e palpito, io sarò qui, solerte e premurosa vicina al vostro cuore. Splendete o figlie belle, irradiate il cielo intero, come fa il sole ad Agosto che io sto qua, ammaliata, di luce vostra a sfavillar!
Composto sabato 2 febbraio 2019

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