Scritto da: Cristina Metta
Gli ideali sono quelle bandiere dello spirito che sventolano libere, anche quando i forti venti dei tempi dell'esistenza, soffiano contro.
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Gli ideali sono quelle bandiere dello spirito che sventolano libere, anche quando i forti venti dei tempi dell'esistenza, soffiano contro.
Solo gli amanti e i poeti conoscono il segreto per affidare al vento le loro emozioni affinché sopravvivano alla loro vita.
Solo gli amanti e i poeti conoscono il segreto per affidare al vento le loro emozioni.
I mostri che ci svegliano di notte
sono meno malvagi dei mostri che ci tengono svegli di giorno.
Porcellane e dalle guance di Luna nemmeno un rossore
diventi blu quando trattieni il fiato mia assassina
così ti bacio in quella apnea che ti disgusta bruciandoti i polmoni
non dicendo altro ai tuoi occhi che – ti amo
stringimi
stringimi
non lasciarmi andare
tirami al chiodo di una tua parete
sarò un quadro
aria frizzante di primavera
mi fai svenire col tuo profumo di mille fiori
ultraterrena la strada dell'amore
oh vorrei mangiarti
averti
chiamarti
baciarti
sbatterti sopra un letto
sfinirmi nel guardarti
ma scelgo di onorarti col mio silenzio.
Oh russo
oh russo
da quale Siberia sopra Marte arrivi
non sai che oggi la fame di pace vale più di un Putin?
Ti ho scritto una lettera d'amore
i gomiti di questo sogno si trascinano nel buio
cerco l'incendio dell'anima che solo tu mi puoi dare
siamo uniti da un solo ideale su questa terra
senza battaglie senza feriti ne prigionieri
queste dita cercano l'intreccio tra i destini con altre mani
poggia il fucile togliti l'odio dal cuore non farmi male
ti ho scritto una lettera d'amore anche se sei il mio nemico
resterà come un libro di nicchia nella biblioteca della tua vita
continuo a trascinarmi cercando quel punto fisso di luce
cos'è che mi abbaglia che mi trascina sirena al suo servizio
un suono?
Un canto?
Un sole?
Mille atomi sfavillanti?
Non posso fermarmi _ ho la mia strada in questa oscurità di battaglie
e mi domando
hai le mie stesse paure?
Hai i miei dubbi?
Le lacrime di Orfeo sono lave di rabbia nelle tenebre di ogni battaglia
so che la tua anima è nutrita come la mia dal rosso del sangue
alziamo in piedi sopra le trincee sopra i comandi e stringiamoci
forte finché i nostri corpi si fondano in un solo cuore dentro un solo petto
lascia che scriva il tuo nome lungo sta interminabile strada
con le unghie graffiare i muri dei nostri diverbi
lasciarti un filo scavato per salvarti dal mostro
che incede nei tuoi pensieri con troppe nuvole al posto del verde
mio nemico
mio amore
se ora tradisco la sorte perché vedo una luce
là in fondo lontano le nostre mani si cercano e abbattono muri
mentre l'aria è così densa da rompere col peso la pleura
mio nemico mio sogno
sparami mentre ti guardo
i gomiti sono troppo dolenti per proseguire
questo trascinarmi senza il tuo destino a fianco è reale
e voglio credere che chiudendo gli occhi
poi li aprirò altrove
dove saremo insieme in una casa
amanti
fratelli
o sposi
non più guerra
non più dubbi
solo voci di bambini ali di rondini tornate ai nidi
sotto un cielo azzurro bombardato da astri più forti
eccoti il mio petto
ti lascerò la lettera vicino al mio corpo
leggila se potrai
non conosco il tuo nome
ne se sei un uomo o una donna
io ti amo
con tutte le forze che ho e non temo alcuna tempesta.
V'è un inferno nell'Oligarca che si consuma di gloria
pire di ossa scalfite da z e ancor sanguinanti
ore di cetra che Morte intona dopo il tramonto
vili vicino ai bambini col cuore in anonime fosse
scava abile boia
scava russa bandiera
scava nel tuo orgoglio creatura
oh lungo inverno
i vermi mangiano gratis quest'anno
nobili i poveri putrefatti
un diavolo rapisce bellezza
il mondo tace
è il mio peccato
nero e disgustoso e dolorante
io mastico pane... gli innocenti il fango
brucia in lui l'inferno... qui l'inferno è casa.
Tu che non hai paura di scolpire l'orrore
sei più bello forse della sorella Morte?
Hai così tanto potere da togliere la vita
a quelli che non chiami fratelli ma bastardi
uomo fecondo di malizie
vetusto per la storia
ma giovane per la macabra danza dei potenti
cui dirigi il coro
non fossi anima
t'avrebbe già schiacciato qualche pedone
corri - corri... eppure sei più vicino ai morti che ai vivi
ecco la tua invidia
oro non compra il tempo
piangere ti resta davanti al vincitore
"l'addestratore di incubi".
Io non cammino se non supplicando l'aria d'armarmi il petto
con tutte quelle cose che sanno di meraviglia
un insano lontano di cui pazzo intono gli inni
con fischiettare leggero e zero parole
a me il vento canta più che a un divino
se sia di un immortale questo amore per l'oltre io non saprei
addento dai temporali ogni fulmine
per farmi l'ala capace d'arrivare a meta
che dici
son forse un pazzo
condottiero mi chiami di rutilanti streghe
invéro siamo amanti io e follia
inseparabili con frenesia in carni
la stessa che tiene allerta fiamma... prima di darci al sonno
io non cammino se non supplicando gli astri di restare forti
per quelli che hanno gli occhi spinti oltre ogni confine
che spesso sono carichi di malinconia
oh malanno svelto a pigliare in rete chi s'è dato al sogno
l'amore più è forte più ti prende a sberle
di beatitudine mi disfo come di un calzino buco
io so di piacere ai baci più di ogni altra cosa
se solo non fosse così lungo l'elenco dei miei peccati
è sempre stagione di buone cose
è sempre stagione di pace o di guerre
è sempre aperta la mia porta a Morte
savio concedere la mano all'inferno
che dispone di mirabili pari
cui dedicare l'alma
ditemi venti di quella pioggia sana che arriva al seme
e lo sgrana sbeccando l'argine del glorioso ascendere in tronco
elevando il bel fiore sopra la radura
ombra corona regale ai morti
mi odierei se non amassi tanto ogni fiamma
ogni tumulto
ogni ansia
ogni battaglia
mi odierei se mi risparmiassi la condanna
alle male carni con scettro tra gli agnelli
mi voto al coraggio non alla speme
al flagello sopra tutte le barricate - dei finti angeli
oh Morte cara sorella
avanza soltanto tra gli infami
dammi ste fredde mani in cui nascondi il caos
a te la firma
per gli altri
io non sarò null'altro che un incendio
"l'Antro dei Titani".