L'astio a volte può darci un'illusione di forza, a volte può farci sentire potenti, perché proviamo qualcosa di demolente, poiché riusciamo a rendere visibile il nostro nemico.
Ma poi cosa ci resta? Nulla!, il vuoto, la certezza in se stessi è ben altro. L'astio secondo il mio parere è una locuzione della nostra debolezza, della nostra insufficienza di attuare e capire che le nostre vitalità possono dirigere in altre direzioni certamente più proficui.
L'astio ci rode dentro e nulla più, nasce dal fondo dell'anima e non ci da pace, ci annienta ci costringe a pensare solo al nostro astio verso alcuni, se non ci fermiamo in tempo rischiamo di perderci e non ritrovarci più.
L'astio non vincerà mai! Si può trasformare in amore solo attraverso l'amore, e trasversalmente la cognizione, la coscienza e il perdono di se stessi e degli altri. Chi sparge i semi dell'amore raccoglie amore e viceversa, noi siamo in grado di amare ogni individuo che prima odiavamo, crescere e apprendere sempre.
Conoscere il proprio cuore significa apprendere il proprio animo e se tessi per saper perdonare e dare inizio ad amare. Penso al genere umano, ai problemi del mondo all'astio che c'è sulla Terra.
Mi viene in mente quanto amore esiste nel mio cuore, e nel cuore di tutte le persone che riescono ad amare, affrontare le astrusità e continuare ad amare...
Composto lunedì 1 gennaio 2007
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