Un giorno chiusi involontariamente il cassetto dei sogni. Sbadatamente mi affacciai ad una realtà che faceva troppo rumore, colma di nebbia, di pioggia, dove bufere violente non davano tregua alla mia ragione, scompigliavano ciò che fino ad ora; errante proteggevo nel cuore meticolosamente. E, quella speranza custodita gelosamente senza sogni, non aveva nessuna parvenza di vita. Allora mi fermai a riflettere. Capii che quel cassetto doveva essere riaperto di nuovo, perché senza sogni non siamo vita e senza vita non siamo niente.
Composto venerdì 3 giugno 2005
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