Scritto da: Rita Calarco
A me non importa come sarà il Natale, in quanti saremo, a me importa solo che le persone a me care stiano bene e che sparisca al più presto questo virus.
Composto martedì 10 novembre 2020
A me non importa come sarà il Natale, in quanti saremo, a me importa solo che le persone a me care stiano bene e che sparisca al più presto questo virus.
Secondo me questa fase 2, articolo 4, secondo paragrafo, terzo comma, lettera c... è nella stagione giusta. Gente che esce col maglione, senza la mascherina, chi in canottiera con la mascherina, con gli stivali mantenendo le distanze... o con le infradito e sì ma dai, stiamo vicini vicini. Naso fuori, naso dentro. È proprio vero, non ci sono più le fasi di una volta.
Che questo nuovo mese possa portare una ventata di positività, che spazzi via tutta la tristezza e le preoccupazioni di questi tempi. Che possa essere l'inizio di una nuova, diversa, ma comunque serena normalità.
Dobbiamo imparare ad apprezzare le cose
che ai più vengono a noia
una passeggiata, un caffè con un'amica,
guardare l'alba o un tramonto
giocare con i nostri figli,
stare insieme a tavola in allegria
dare il bacio del buongiorno
e della buona notte
e sorridere un po' di più...
Le persone non vanno mai via completamente. Perché le persone amate restano nel nostro cuore, nella nostra mente, nella nostra anima e non ci lasciano mai.
In un giorno qualunque, un giorno normale esci di casa e torni con la vita cambiata. Tutte le tue certezze, tutte le sicurezze, il tuoi equilibri sconvolti, sconfitti, annegati in un mare di paure. E conosci il buio delle attese, l'ansia che uccide. In un giorno qualunque, un giorno normale tu, non sarai mai più la stessa persona di ieri. Ma in quel giorno guardi il tramonto come se lo vedessi per la prima volta, guardi ogni cosa come se fosse la prima volta. E comprendi che se ci fosse un senso al dolore forse il senso è proprio questo, potersi guardare intorno e vedere, ascoltare e notare la vita come non hai mai fatto. E conosci il valore della parola speranza, quella che ti fa combattere contro i mulini a vento, che ti rende forte anche quando ti aspetti solo di crollare. Quella che ti fa piangere di gioia e dire che da quel giorno qualunque, un giorno normale ti senti veramente felice, felice di avere tutto ciò che hai, che hai costruito e che lotti per mantenere. Felice di festeggiare ogni tappa come fosse un traguardo... il traguardo della vita. Felice di spegnere le candeline, e più sono e meglio è. Felice di abbracciare le persone che ami ogni giorno e sentire che ogni giorno è importante. Felice di scoprire che il tempo che passa è una cosa bellissima... in un giorno qualunque, un giorno normale di qualche anno fa, ho scoperto che nonostante tutte le ferite, sono una persona fortunata ad avere così tante rughe, non di vecchiaia, né di dolore, ma solo di emozione.
Auguri a tutte le mamme, alle nostre mamme, anche se ci hanno lasciato, a chi mamma lo è già, a chi lo sarà e a chi non ha potuto ma è mamma nel cuore.
L'amicizia è una cosa seria. Non abbiamo bisogno di quantità, ma di qualità.
Si passavano così i pomeriggi liberi un tempo, davanti ad un juke-box, tra un lento ed un ballo scatenato e ci si guardava negli occhi. Erano tempi difficili, quando non c'era il cellulare, per comunicare si usavano gli sguardi ed il cuore, e certi battiti te li portavi dentro per tutta la vita.
È la semplicità la cosa che apprezzo di più al mattino, come quella dell'odore del caffè che si diffonde nell'aria, il viso di chi amo che mi guarda assonnato, il tg o la musica che ascolto in silenzio, la luce del mattino che entra decisa dalle finestre, il canto degli uccelli, la foto in cucina che guardo ogni giorno mentre mi gusto la mia dolce buona colazione. La semplicità della quotidianità.