Scritto da: Cattleya
in Diario (Sentimenti)
Porta addosso i segni delle sue battaglie, ogni cicatrice è la sua storia la sua firma. Non ha mai abbassato gli occhi, in ogni istante li ha sempre rivolti al cielo, ha rivolto ogni giorno una preghiera a Dio per se stessa e per i suoi cari, ha portato la sua croce come Gesù trascinò la sua, ha sempre ringraziato il dolore che le avevano procurato le parole e le persone, e con fare amorevole è andata incontro alle sue sconfitte. Si è rialzata a fatica, ma si è rialzata, si è voltata indietro accennando un saluto a ciò che era stato e che l'aveva resa più vecchia nel fisico ma più aggressiva nell'animo. Ha gli occhi semichiusi, le palpebre pesanti e cadenti, segnati dalla stanchezza del tempo passato e del dolore portato avanti con grande dignità. Ha la bocca chiusa, con piccole rughette, ma ha sempre quel sorriso con cui la ricordo quando venni al mondo. Ha le mani screpolate e deboli ma mantengono l'eleganza con cui mi ha sempre aiutata ad andare nella vita. Fa piccoli passi e non ha più la forza di spostare le montagne, ma resta sempre un uragano.
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