Scritto da: Silvia Nelli
C'è chi impara a correre più veloce del vento... Io invece, ho imparato a correre più veloce del dolore. È stato il modo migliore per lasciarmi dietro ciò che faceva di me un corpo senza battiti. Poche sono le persone che possono capire come ci si sente, in fondo solo tu lo sai. Non mi sento di dover spiegare nulla a nessuno di ciò che nel mio intimo in questo momento può essere ingestibile. Le uniche spiegazioni che devo, sono quelle rivolte a me stessa. Sono quelle dove io stessa tra mille lame mi svincolo per cercare un appoggio più morbido dove riposare il mio "io" attendendo che quelle maledette lame comincino a bruciarmi meno sulla pelle.
Composto lunedì 30 gennaio 2017