Mi abituo a tutto; con il tempo ho iniziato a pensare di essere "forte", che è una parola strana se la immagino associata al mio volto, ma davvero: con il tempo ho iniziato a ritenermi più resistente agli urti di quanto mi avessero insegnato due o tre persone in passato. Però. Però c'è qualcosa a cui non riesco a rassagnarmi, qualcosa che davvero non so come affrontare: l'incertezza. La lenta agonia del non sapere. O di sapere a metà. O di sapere per sentito dire, per sbaglio. Il dover aspettare, perché anche se faccio domande al momento non esistono risposte e così sarà per un altro po' di tempo. L'incertezza mi distrugge più del dolore, più del male; mi ingombra, si impossessa di me e non lascia spazio a nient'altro. Si ruba le mie sfumature, la mia resistenza, il mio amore e mi lascia indifferente di fronte alla mia vita. È assurdo pensare che talvolta per me conti soltanto quello che non so, quello che non posso sapere, quello che non posso avere. Forse. Non ancora. Di quello che so, di quello che ho, di quello che mi resta non me ne frega niente, a volte, e non esiste tristezza più insistente di questa. Non per me.
Passi buona parte della tua vita a pensare di dover cambiare, poi arrivi ad un certo punto e capisci che il difficile (e il bello) è proprio rimanere come sei. Difendere quella piccola luce con le unghie e con i denti, o con le parole gentili che sai tu.
Quello che mi auguro è di non dimenticare niente, di non ammalarmi di quella malattia che ti porta via i ricordi e i nomi delle persone che hai amato di più. Mi auguro di non rimanere immobile di fronte al dolore, di non rimanere nascosta di fronte alla magia che ogni tanto mi verrà a cercare. Mi auguro di continuare ad amare la musica, di non aver paura dei miei limiti, che non sono io a dover essere infinita: è il mio cuore. Il mio amore. Mi auguro di ballare ancora e se dovesse capitare di dover ricominciare da capo mi auguro di non tirarmi indietro. Mi auguro di non rimanere ancorata alle mie abitudini e, quindi, mi auguro di sorvolare palazzi e rimpianti ogni sera dal mio letto, con gli occhi chiusi e le braccia aperte, pronta a ricevere un abbraccio. Mi auguro anche e soprattutto questo: spero di imparare ad abbracciare.