Scritto da: Tania Memoli
Certe donne hanno perso la vergogna insieme alle mutande!
Composto venerdì 27 novembre 2015
Certe donne hanno perso la vergogna insieme alle mutande!
Sono sui social network da tempo. Ho messo la mia foto i primi tempi come tutti, ma dopo un po' ho preferito lasciarmi rappresentare da un'immagine virtuale che comunque in parte sento mi appartenga. A chi chiede continuamente di mostrarmi, lo dico una volta per tutte: ho un cervello oltre il volto ed è con quello che avete a che fare. La foto del mio viso non fa di me una persona diversa. Non voglio sentirmi obbligata né a postarla in privato né come foto profilo. Ognuno fa le sue scelte e come tali vanno rispettate. Chiedo quindi cortesemente di evitare di continuare a domandarmela e giusto per dissipare ogni dubbio: "sono una persona normalissima, dietro questa foto non si nasconde nessuna" femme fatale "anzi. Concludo: la realtà è quello che scrivo, che scelgo, che do. Di virtuale qui da me c'è solo la foto... forse.
Molte volte chiediamo al nostro compagno le cosiddette "prove d'amore", cioè chiediamo la dimostrazione di quanto sia grande il suo amore per noi, facendogli fare delle scelte che influiscono sulla sua vita lavorativa, familiare e nel rapporto con gli amici. Ma l'amore è rispettare la libertà dell'altro, perché la persona che ti ama entra semplicemente a far parte di tutte le tue scelte e dobbiamo ricordare che è la scelta senza la quale non sapremmo cosa farne della nostra libertà.
I dubbi, quei maledetti dubbi che si insinuano come serpi nella mente, scivolano sotto pelle da farti tremare e un'assurdità sembra reale. Sarà la gelosia, l'insicurezza, mancanza di fiducia. Ma bastano piccoli gesti inconsapevoli ed ecco come un fiume in piena travolge i sensi. Resti in apnea nell'attesa di una risposta che vuoi, ma che hai paura di sentire, che forse ti distruggerà o peggio una pausa, un silenzio che aumenta le ipotesi. Accelera il battito del cuore che sembra uscirti dal petto, gli occhi pietrificati nessuna lacrima. L'amore fa paura quando è troppo grande, ecco perché quando la mia mano trema tienila stretta, rassicurami. Come una bimba impaurita che pensa ci siano mostri sotto il letto quando arriva la notte, sii la luce che li fa sparire tenendomi stretta tra le tue braccia.
Quando avete qualcuno nel cuore fateglielo sentire, ditelo, scrivetelo, anche se la persona non lo vedrà e non lo sentirà, gli arriverà sicuramente il vostro pensiero. Tutto ciò che non si dice va perduto, e se non perdete la persona, rischiate di perdere il suo amore.
Nell'esternare un pensiero abbiamo sempre il timore di sembrare deboli, sciocchi o di mostrare cicatrici o punti deboli, è comprensibile visto che molti si erigono a giudici della vita altrui, per spettegolare o per sbirciare quella persona tanto riservata e per vedere cosa nasconde dietro un silenzio o una vita in apparenza normale. Ne ho paura anche io perché sono piccole confessioni che escono in un impeto emozionale. Ci sono pensieri che nemmeno chi abita con me conosce, segreti che non condivido, parole rinchiuse in fondo all'anima, chiari ed evidenti in uno sguardo che non conosce menzogne, e l'unica mia fortuna è che molti sono analfabeti.
Ci siamo amati forte da lontano, per telefono, attraverso parole scritte senza inchiostro, per le strade di città sconosciute, al bar davanti ad un caffè, tra la gente, nel caos del lavoro, e nel silenzio di una stanza. Ogni volta è stato diverso, e ogni volta sarà diverso, perché abbiamo sempre qualcosa da raccontarci.
Capisco che come l'erba del vicino è sempre più verde anche l'uomo di un'altra donna è sempre più eccitante. Ma è bene sapere che il mio ha un reticolato elettrico. Se solo lo guardi o lo tocchi ti fulmino.
Ricordo ancora la prima volta che mi hai guardata, non pensavo al mio viso stanco senza un filo di trucco, ai miei capelli ribelli o se il vestito che indossavo mi faceva apparire grassa. Niente più m'importava perché io in quell'istante, per la prima volta in vita mia, mi sono sentita bellissima.
Io guardo in silenzio per non turbare chi ha deciso di stare lontano. Non è mio uso e costume usare il turpiloquio, ma quando vedo certi comportamenti equivoci di femmine che si nascondono dietro la facciata di essere paginiste, inevitabilmente a queste dai un nome e chiamarle "zoccole" non è più un offesa ma dargli la consapevolezza di ciò che sono. Scusate lo sfogo.