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Scritto da: As.82
Ho iniziato a fumare in giovane età, forse fin troppo giovane per entrare in questo mondo fatto di accendini, sigarette nascoste, caramelle alla menta per nascondere il puzzo ai miei genitori ed infine, in quello delle cartine e dei filtri fatti con i vari cartoncini delle discoteche o di qualsiasi cosa fosse adatto a quello scopo.

Ho fumato per ben 17 anni! Ricordo, che quando ho iniziato non sapevo nemmeno chiudere da me una canna, ma con il tempo, così come in tutte le cose, impariamo a giostrarci o solamente a fare ciò per cui ci siamo prefissati lo scopo di riuscire.

Ho fumato ed ho annullato anni della mia adolescenza che ricordo con grande piacere; momenti che se li percorro in mente, mi strappano sorrisi dettati da azioni o solamente luoghi ed esperienze vissute.

Fumando, ho rinchiuso dentro me, quello che è la libera espressione dei miei sentimenti; la divulgazione di ciò quando questi sono stati pronti ed inespressi perché grazie al fumo, o all'erba, scavalcavo quel momento del pensiero e mi lasciavo andare in qualcosa che mi liberasse la mente e non mi facesse pensare a niente.

Ho fumato, ed un bel giorno di un'anno fa, il 28 novembre 2016, dopo aver allontanato dalla mia vita quella che era la mia compagna di vita da poco più di un anno, ho iniziato a vedere le cose con occhi diversi.
Lo feci per capire se quello che provavo per me e nei confronti di lei, fosse davvero reale o se solamente, la mia mente avesse idealizzato attimi e comportamenti della mia vita insieme a lei a tal punto da non farmi capire cosa realmente Alberto pensasse di se e di lei stessa.

Ho passato un periodo davvero molto brutto, intenso, cupo. Giorni di umore altalenante che andavano dall'essere felice all'essere profondamente nervoso ed in contrasto con tutto quello che mi ruotasse attorno, in casa, con quei pochi amici, a lavoro.

Ho persistito, ho continuato nella promessa che mi ero prefissato è mi sono scoperto.

Ho scoperto che i sentimenti che provavo non erano idealizzati o solamente coadiuvati dal fumo o dall'alcool che giornalmente faceva parte della nostra vita, serata o prima di andare a letto.

Non era così, non lo è stato.
In me, ho confidato ed ho continuato a digrignare quei denti che giornalmente mi facevano vedere cosa il mio cuore, pensiero, persona, provasse realmente per lei.

Ho cercato di rimediare a qualcosa che, forse, solo adesso vado capendo che era già stato deciso ed a sua volta idealizzato io stesso come qualcuno che non fosse in grado di migliorarsi, di cambiare quello stile di vita ad occhi suoi, fosse fin troppo difficile da cambiare, troppo intenso da poter affrontare, ma per fortuna mia, non è stato così.

Ho combattuto quelle che sono state le mie paure, i miei malesseri, i miei alti e bassi che mi hanno portato a scrivere e mandare sms anonimi da cabine telefoniche con il solo scopo di essere ancora cercato; di litigare ancora una volta, di sentirmi parte di quella coppia che per me, era la famiglia che cercavo da sempre e che sempre dentro me, ero convinto d'aver finalmente trovato.

Così, ho espletato! Ho detto cose che mi hanno etichettato come quello che ha minacciato; ho scritto sui muri che le il flusso dell'acqua ormai ha cancellato, ed adesso che continuo nella mia scelta, che non faccio fatica a perseguire, mi ritrovo ancor oggi, combattuto nel pensare e decidere se scriverle o solamente, lasciare che il periodo che sto passando, sia differente da quelli passati con le altre che grazie al "fumo" ho saputo mettere da parte in pochissimo tempo eludendo quello che era il mio pensiero stesso e non facendo le cazzate di scrivere o continuare a cercare e cercare, prendendo quei maledetti muri che mi sono stati costruiti attorno alla mia persona.

Ci metterò il tempo che sarà necessario per lasciare che il pensiero di questa persona, svanisca dalla mia mente come adesso è ancora presente.
Metterò tutto me stesso come l'ho fatto nel non deviare e nell'abbandonare qualcosa che mi portavo da anni dietro ed alla fine, con grande tenacia e forza di volontà sono riuscito a fare.

Nella vita di ciascuno di noi, entra ed esce tantissima gente, ciascuno di loro, sono come passeggeri di un treno che aspettano alla loro fermata e decidono se salirne e proseguire un tragitto ben definito con noi o solamente scenderne ed avere un altro luogo, un altro treno con cui percorrere il loro cammino.

Io, ho vissuto un fantastico tragitto che ancor oggi, mi lascia dentro quel dolce e quell'amaro che non facilmente vado mimetizzando agli occhi di chi mi conosce.

Ad oggi, ci sono momenti che mi verrebbe di prendere il telefono e comporre quel numero, di scrivere così come sto facendo adesso, alla persona che più mi ha "ucciso" ma alla fine, scopro che questa persona fin troppo sensibile con la quale sono stato definito, sia egli stesso il treno sulla quale puntare per non sentirmi più ferito o solamente, messo da parte, come lo sono stato...

Un anno è già passato, quel 17 luglio o quel 26 novembre, saranno sempre date da ricordare, così come quella targa che per tantissimo tempo ha ossessionato la mia mente nel momento incrociassi una Peugeot 107...

Un anno è passato, ed ahimè, nessun augurio sarà più o stesso se questo un giorno vorrà essere inviato, perché l'augurio che mi sono fatto è quello di tornare a credere un domani nell'amore, nella libera divulgazione dei sentimenti, nelle sfuriate dettate dalle azioni delle persone importanti che saranno di fianco a me tali da essere fatti perché davvero importanti.

A tutti quegli altri che non lo saranno allora, non avrò nulla da dire, né da scrivere, ne tanto meno, da nascondere od inventare, perché con quelle persone non avrò nulla da condividere.
Composto martedì 5 dicembre 2017
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    Scritto da: As.82
    Pensavo:

    Oggi 3 dicembre è una giornata, ormai, come tutte le altre.
    Lo scorso 26 novembre, è stato l'anniversario, se così lo possiamo chiamare, della fine della mia ultima relazione sentimentale. Poi pensavo al 17 luglio, altra data che segnava l'inizio della relazione, ed a tutte le altre date che non serve ricordare in quanto non sono qui per annoiare chi leggerà ma bensì per buttare giù due righe in questa meravigliosa isola che mi ospita accompagnata dal silenzio ed in lontananza, forse, lo schiamazzo dei bambini che urlano e giocano a palla a riva nel mare.
    Si sta bene, le mie giornate passano molto lentamente, l'odore dei colori ad olio sulle tele rilassa quello delle poesie che pian piano formano molto lentamente, senza fretta la prima uscita del libro che prende forma.
    È molto, molto rilassante.
    Pensando, riflettevo su quanto la gente idealizzi e metta etichette alle persone, a quelle che non conosce, a quelle che ha vissuto ed a quelle che verranno nella vita di ciascuno di noi. È molto strano.

    Oggi, pensavo a come io abbia etichettato ed a come lo sia stato a sua volta dalle persone al mio fianco.
    Pensavo a quei messaggi che ho inviato in forma anonima con il solo ed unico scopo di poter avere ancora una conversazione con la mia ex; a quelle frasi dette in attimi di rabbia e poca stabilità mentale che mi hanno etichettato come: minacciatore!; a quegli sguardi che incrociati per strada, dicevano a squarcia gola: mi fai schifo, pensavo ed infine, non faccio fatica a riflettere su come sono stato sempre al di là del pensiero stesso.
    A quello che ho fatto giornalmente per me; a quello che ho persistito perché credevo che quella storia così importante dopo così tanto tempo di "solitudine" era quella definitiva che mi avrebbe portato a vivere una vita con una persona che avrebbe fatto di me, ancor più di quello che ero stato, la persona più felice del mondo.

    Pensavo, ed alla luce dei fatti, mi trovo come sono sempre stato, con lo stesso stimolo di voler vivere la vita, di svegliarmi al mattino colorando la mia vita di note musicali, di gioie quotidiane, di piccolezze che rendono grande il mio giorno e di quello che era per me Colei, la mia Lei.

    Ma la gente, come detto prima, mette etichette e di quelle ne fa un cerchio che tende a chiudere la sfera dei propri pensieri.

    La gente, tutti, credono di aver capito le persone, di averle studiate per bene e di saperne tutti i segreti e sfaccettature che ne compongono l'animo.

    Ci voleva tanto a capire che quella persona che scriveva, ero io!; che tutte quelle frasi erano mirate ad un plausibile litigio che poi sarebbe sfociato in un dolce ed interminabile abbraccio di passione.

    Ma, le etichette, sono quelle che fanno la differenza, etichettato come una persona che tirava a campare; come non Uomo; come il non padre dei possibili figli futuri e di tante tantissime parole che ad oggi, sono stati fendenti dolenti nel corpo ma sopratutto nell'anima di me stesso.

    Non provo vergogna nel scrivere ciò, non provo timore nell'affermare che, deviato nel pensiero stesso, non riuscivo a vedere la fine del vicolo che pian piano, lentamente, mi ha portato a non scriverle più, a non farmi sentire, a non elemosinare un amore che per me è stato molto più che importante, è stato fondamentale in quello che ne è stata la risoluzione per farmi capire che nella vita, ci sono tantissime persone che entrano ed escono ed esse stesse, sono coloro che decidono di farne parte o solamente, detta in modo brusco ma efficace, prendono la palla al balzo e cercano la via di uscita più semplice: etichettare coloro che hanno idealizzato.

    Bene, io oggi non idealizzo nessuno, lascio che i pensieri che mi passano non siano ne belli e ne brutti. Lascio che quello che penso, sia dentro me, non tralasciando nulla al caso, ma dimenticando abbastanza da andare avanti e ricordando il giusto per non commettere gli stessi errori.

    È troppo bella la vita di ciascuno di noi, per perdersi in inutili battaglie mentali dalla quale a volte, difficilmente le persone riescono ad uscirne intatti.

    Io non ne sono ancora uscito, il pensiero è sempre rivolto al come ed al perché, ma per fortuna, ho trovato qualcuno che finalmente sta valorizzando i miei ideali, il modo di vedere le cose, di pensare, di rendersi umile anche quando gli occhi che lo guardano possano pensare altro.

    Ho trovato Me stesso...
    Composto domenica 3 dicembre 2017
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      Scritto da: As.82
      Vorrei piangere ma non riesco. Sento l'accumularsi quella goccia di sfogo dentro me, ma non esce, non cede è dura, è dentro me, è indescrivibile quella sensazione di delusione che dentro me, lascia spazio ai pensieri che non riescono a lasciare la mia mente.
      Vorrei poter gettare l'ancora e salpare con la mente tutti i miei pensieri fino a gettarli nel viaggio che mi porterà fuori dai miei desideri.
      Non è facile, non è semplice, non è. Questo animo, che pace non trova nel non essere cattivo con se stesso, fatica ad essere come tutti, ed in fin dei conti, essere come sono è essere diverso da tutti.
      Composto lunedì 20 novembre 2017
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        Scritto da: As.82
        Devo sfogare!
        Sfogare qualcosa che, pian piano, mi percuote animo e mente giornalmente. Non è semplice trovare le parole adatte per esprimere quello che penso, ma proverò ad essere diretto senza ferire ed elusivo senza perire.
        Nella mia mente, si ripercorrono immagini, parole, emozioni di odio e amore che non lasciano spazio al lume della ragione, se non quando questo è al cospetto di se stesso dinnanzi uno specchio e si guarda, riflette, scruta dentro l'animo e cerca di capire quale sia la soluzione migliore per capire, capirsi, senza mentire, senza ferire.
        Tutt'ora, continuo a pensare, ed ahimè, così come l'essere umano continuamente cerca di fare in queste situazioni, smettere di pensare è impossibile se non nel momento in cui la Vita, finisce, e chissà se anche li, da Cristiano, poco praticante, quel domani, non avremo ancora la nostra Anima che ci accompagnerà con tutti i nostri pensieri che qui sono presenti ma poco eludenti.
        Continuo a pensare che sono stato ferito! Che le parole che ho subito, sono state così, intense, profonde, mortificanti, dure, da farmi pensare che, queste, se lo sono state, hanno avuto quel peso che io stesso gli ho dato in quanto, pesante ed importante, era la persona alla quale ho concesso questo privilegio dentro la mia mente di essere a tal fine di farmi riflettere ed infine, capire cosa in me, dovesse cambiare.
        Il valore che diamo alle persone è così importante nel momento in cui ne apriamo le porte del nostro animo, da essere "distruttivo" o "produttivo" per noi stessi.
        A questo, però, bisogna aggiungere che, non sempre coloro che hanno avuto questa importanza all'interno dei nostri pensieri, vita, modo di essere, nel momento in cui ne sono entrati a far parte, sono stati gli "artefici" di determinati cambiamenti o "evoluzioni" nel nostro percorso "evolutivo". Non sempre queste "persone" sono in grado di capire cosa realmente si celi dietro le loro parole! Possono essere consapevoli o non consapevoli di capire che quello che stanno dicendo, sia o meno, frutto delle loro frustrazioni personali e di conseguenza, vogliono sentirsi "migliori" nei confronti di coloro che invece non celano le loro emozioni o sentimenti ma, invece, percepiscono le "critiche" come stimolo per migliorarsi, per capirsi, vedersi, analizzarsi, dando importanza alla bocca che ha emesso tali suoni.
        Non tutte le persone assumono questa importanza nella nostra vita. Avremmo nel corso di essa, diverse persone alla quale daremo determinata importanza ed altre, alla quale, non daremo che, il "minimo" della nostra attenzione in quanto, già determinati nelle nostre azioni al fine essere una semplice "piuma" nel piatto della nostra bilancia morale, ma quando questo avviene, esistono diversi tipi di comportamenti che innescano determinate dinamiche comportamentali alla quale, nessun essere Umano, potrà sottrarsi se non nel momento in cui, queste dinamiche, non abbiano quell'importanza che il nostro cervello, animo, spirito, cuore, gli abbia realmente attribuito.
        Io, oggi, voglio sfogarmi!
        Voglio scrivere quello che penso, quello che "pervade" i miei pensieri giornalieri e fin qui, presenti, oggi come ieri, ma con riflessi diversi giorno dopo giorno.
        Penso che sono stato deluso, mortificato, deriso, criticato, annullato ed infine "abbandonato" nell'amore che avevo cercato, trovato, coltivato, allontanato e poi, immediatamente cercato perché sincero nell'ammettere che colui che era in quell'istante, non era colui che era ed è adesso.
        L'amore è qualcosa di mistico, realistico, sincero, perverso, eccezionale ma allo stesso tempo, "mortale" perché, può variare.
        Questo è quello che mi spinge a scrivere, l'amore! Ma cos'è l'amore se nel momento il cuore non corrotto dagli eventi esprime il sincero profondo dell'animo?
        Amore è saper accettare, vedere con gli occhi di chi si ama, esprimersi nonostante le critiche, ed in fine, assumersi le responsabilità di dire e dirsi: ho sbagliato, ma sono qui, non cambio ma modifico, non chiudo il mio cuore ma lo apro, non assumo la posizione dell'inquisito ma nemmeno dell'inquisitore.
        Ma non sempre è così, arrivi ad un punto in cui tutto quello che hai cercato di fare, di capire, di comprendere, di portare avanti ed aggiustare, è nullo in confronto a colui o colei che ha già sentenziato la sua ultima aringa finale.
        Ebbene, questo, è quello che oggi voglio scrivere, quello che. Nel mio dilungarmi, come da sempre faccio, sono arrivato a concepire.
        Ci saranno sempre i bei ricordi passati, i momenti di estasi mentale e quelli di completa fusione dei corpi; ma vi saranno anche quelli bui, quelli che non passeranno mai in secondo piano, quelli che saranno sempre presenti nel giorno del ricordo di com'era bello è poi si è trasformato.
        Alti e bassi di vita comune che tutti nella nostra vita affrontiamo ma che a volte non vogliamo più farne parte e decidiamo di "cancellare" quello che è stato "l'impatto fatale del colpo di fulmine", così, quel giorno, saremo tutti bravi a dire e dirci: basta!
        Ma ad iniziare, siamo tutti bravi, ad ammettere le proprie colpe, non tutti. Quel momento in cui,. Ammetti, stai facendo un lavoro di introspezione di te stesso che pochissime volte nella vita ti capiterà di fare se non nell'attimo di cui ne avrai e sentirai davvero la necessità di farlo.
        A criticare siamo tutti bravi, ma, quanto siamo bravi ad ammettere le proprie colpe se colpe ne abbiamo?
        Ma permettetemi.
        - Ricordati di me, quando gli chiederai se vorrà essere preso dopo lavoro.
        - Ricordati di me, quando gli chiederai se vuole qualcosa di pronto da mangiare per non cucinare.
        - Ricordati di me, quando gli chiederai di lasciarti dormire ancora un poco.
        - Ricordati di me, quando penserà a cucinare per te.
        - Ricordati di me, quando ti porterà dove tu vorrai ed invece ti dirà No, per fare ciò che piacerà a lui.
        - Ricordati di me, quando esprimerà le sue idee e tu criticherai per far valere le tue.
        - Ricordati di me, quando nello sfogo di un'eventuale litigio, non verrà a cercarti per chiederti scusa.
        Ricordati di me, quel giorno, perché Io, non ho mai dimenticato tutto quello fatto per te nel momento in cui ho potuto nel pieno delle mie capacità, possibilità...
        Lo sfogo!
        Composto giovedì 16 novembre 2017
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          Scritto da: As.82
          Definizione di sentimento:

          in psicologia con il termine sentimento (derivato dal latino sentire, percepire con i sensi) si intende uno stato d'animo ovvero una condizione cognitivo-affettiva che dura più a lungo delle emozioni e che presenta una minore incisività rispetto alle passioni. Per sentimento genericamente si indica ogni forma di affetto: sia quella soggettiva, cioè riguardante l'interiorità della propria individuale affettività, sia quella rivolta al mondo esterno.

          Quando il termine viene usato nel significato di "senso (sentimento) di sé" esprime la coscienza della propria esistenza come complesso dei moti spirituali e corporei.

          Certo, un sentimento è qualcosa che viene da dentro, qualcosa che ci portiamo dentro, sia per qualcosa a cui abbiamo particolare interesse, persone, cose, tutto può avere un sentimento in questa vita.

          Lo sfogo è una parte di sentimento.
          Oggi vorrei sfogare questo sentimento che ahimè, nemmeno la mia psicologa riesce ben a definire.
          Forse, o per certo, non riesce in quanto i sentimenti di una persona non possono essere valutati, studiati, compresi da un'altra persona se questa è li per sentire il tuo sfogo.
          Allora, se questo sfogo deve essere retribuito per non arrivare a nessuna conclusione se non a quella del farti vedere dal punto di vista "esterno" di chi ci conosce la diversa visione dei fatti, voglio sfogare qui questo sentimento.

          Ho molto sentimento. Sono una macchina di sentimenti che è sempre in continua elaborazione di esso, a volte, questo, è un continuo su e giù peggio delle montagne russe.
          Capiamoci bene, questo è il mio sentimento, non quello di nessun altro di voi.
          Il mio sentimento è ben diverso dal vostro. Il mio sentimento, spinge me medesimo ad essere positivo ed allo stesso tempo negativo, a valutare la parte bianca e quella nera, ad essere romantico e bastardo dentro allo stesso tempo.

          Il mio sentimento oggi, è un misto di negativo e positivo.

          La parte positiva mi spinge a non essere così stronzo come altre volte sono stato, ma allo stesso tempo, questo essere stronzo è la parte migliore di me in moltissime situazioni. Sarà perché rivedo scene con un finale che non c'è, del tipo: il mio ultimo rapporto affettivo con una persona che porto dentro me a tal punto da essere odio ed amore.
          L'odio è quella sensazione che mi pervade quando mi rendo conto che l'etichetta che mi è stata attribuita è quella di una persona che non è uomo, che tirava a campare, che non sarà mai il padre dei suoi figli, che non ci siamo dati nemmeno la prima opportunità per capirci, che lei, nel letto al mio fianco, aveva già deciso il suo destino come coppia mesi prima che tutto scoppiasse nella risoluzione del: ognuno per la sua strada!

          Ma tutte queste frasi, tutte queste cose, sono state per me, sintomo di riflessione nel momento in cui, il sottoscritto è andato ovunque per cercarla, vederla, parlarle, cercare di farle capire che gli errori si possono fare e che nella vita, fare di tutta l'erba un unico fascio, non è sempre la soluzione migliore ed efficace.
          Che l'essere, impulsivo non sempre rivela quella che è la vera persona che si ha di fronte, che il "minacciare" così come mi è stato detto, non è parte di me, che queste frasi, sono state assorbite, ma sopratutto dette, ad una persona che emotivamente instabile, pensieroso, permaloso, non ha mai perso quel sentimento positivo che pervade i miei pensieri giornalieri.

          Poi c'è il sentimento positivo: quello che mi spinge a pensarla in modo garbato, che non mi fa esprimere tutte quelle cose che moltissime persone, metterebbero la propria testa sotto la terra per la vergogna.
          Ma quelli, sono sentimenti negativi che non appartengono a questa persona che vi scrive o si scrive.

          I sentimenti, sono emozioni che debbono essere ben definiti prima di essere scritti, ed allora, il mio sentimento, è qualcosa di diverso, perverso, audace, fugace, irraggiungibile nel momento in cui mi rendo conto che, essere troppo buoni, essere così, sinceri, non paga, nemmeno quando, pensando a tutte le cose dette, capisco che sono stato umiliato, deriso, sparlato, preso in giro, ma nonostante ciò, non ho mai smesso di avere un sentimento positivo nei confronti di questa persona che, per chiudere il mio sfogo quotidiano, rido a me stesso, ricordando il giorno in cui, la vidi con il suo nuovo compagno.

          Come si dice, tutti hanno il diritto di farsi una vita con una nuova persona, io impiegherò più tempo del previsto in moltissime cose, così come in amore, in quello che ti prende il cuore, il cervello e che non ti lascia nemmeno per un attimo anche quando finisce devi solo attendere il tuo momento, lasciare che tutto scorre senza farci corrodere dentro ed accettare il fatto che "i giocattoli usati" vanno donati ai più bisognosi.
          Composto martedì 14 novembre 2017
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            Scritto da: As.82
            Oggi, è una di quelle giornate che nascono con il pensiero fisso nella mente, quelle giornate in cui, emotivamente, la mente, il cuore, l'egocentrismo, il narcisismo, tutto, non riescono ad avere una linea stabile.
            "La fiducia si può riconquistare, ma la fedeltà ed i valori di una persona non si possono mutare"
            Questo, per ricordare a me stesso che, ad oggi, quasi un anno di distanza, dico a me stesso che la mia capacità di ricordare date, frasi, eventi, tutto quello che ha segnato la mia vita, rimane così limpido nella mia mente da fare di me stesso un'arma dalla quale è impossibile da fermare.
            Ma come si può fermare il pensiero della propria mente?
            Questa è la domanda che più volte ho espresso alla persona che mi ha aiutato a capire (ma senza riuscirci ) cosa, davvero nella mia mente sia così persistente da rimanere costantemente a tal punto, a volte, da non lasciarmi "vinto" ai miei pensieri.
            Ma cosa sono questi pensieri? Sono attimi di vita vissuta che hanno segnato quello che fin qui mi ha portato.
            Non lascerò che questi pensieri pervadano nella mia mente, ma potrò solamente, così come ho fatto in questo anno passato, che i miei impegni mi occupino così intensamente da lasciare che questi, siano solo una leggera emozione che vada lentamente svanendo, finché un giorno, non avrò che un ricordo e non questi continui ricordi di frasi, momenti, ed in fine, il passato, sarà passato a tal punto da non farmi più ricordare tutto quello che mi è stato detto al fine di "uccidermi" o tentare di farlo solamente per l'egocentrismo di qualcuno che non ha saputo ammettere le sue colpe e farle ricadere tutte su di me.
            Ho così tante cose che mi scuotono il pensiero che la maggior parte di queste, sono così private da non avere quella meschina personalità di farle uscire e renderne partecipe coloro che sono qui presenti o al mio fianco.
            V. P. è colei che non solo è ancora presente nei miei pensieri, ma è colei che ha dato a quest'Uomo una dura lezione di vita.
            Bisogna essere sempre se stessi senza lasciarci cambiare...
            Composto lunedì 13 novembre 2017
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              Scritto da: As.82
              L'esperienza è quella cosa che la vita ci insegna giorno dopo giorno, continuamente, diversamente tutti i giorni ed infine, stimolante a noi stessi, al fine di renderci "capaci" di affrontarne nuovamente ma con "corazze" diverse, le sfide che nell'arco della nostra esistenza possono accaderci una seconda volta.

              Oggi, voglio definire "l'esperienza" che mi ha portato a ripercorrere ancora una volta uno sbaglio.
              Lo sbaglio, non è stato ne amare; ne ricadere nell'errore del compiere determinate cose che non starò qui a descrivere.
              L'esperienza, è stata stavolta ben capita, concepita, assuefatta da me medesimo, e con questa parte della mia vita che ho vissuto, posso dire a me stesso che, come nel disegno sono bravo a "copiare", nell'ultimo anno, non questo, ma quello prima, ho saputo benissimo copiare gli errori che avevo già fatto in passato, capendo, solamente in quest'anno trascorso, che quello, è stato l'esatta copia di un'esperienza già vissuta, metabolizzata ed infine, ripercorsa.

              Certo, errare è umano e perseverare è diabolico, ma nell'errare ho capito che perseverare è stato ciò che non fa parte di me; che il continuo flagellarmi dei miei pensieri è stato così utile a me stesso da farmi capire che nella vita non si può essere sempre del tutto sinceri, a volte, bisogna omettere qualcosa per potere andare avanti.

              Quello che ho capito con questa esperienza è che "eviscerare" ha due facce ben diverse tra loro.
              Nella prima, esiste un continuo pensare a quello che più ci affligge, senza esprimersi ma aspettando che sia l'altro a capire e di conseguenza, rimanere fermamente convinti di ciò che si è pensato, ragionato, detto, senza muoversi di un millimetro dal ragionamento stesso.
              Nella seconda, c'è l'eviscerazione di pensieri indotti dalla rabbia, dalla foga di dover dire, ed infine, il rimorso di non essere realmente parte di ciò che si è detto, ma parte di un'istintiva forma di essere che ci porta, poi, a redimerci delle cose dette ed ammettere che quello, non è il pensiero che si voleva esprimere.

              Non c'è bisogno che voi capiate, o cercate di comprendere cosa si nasconda dietro questo mio "sfogo", ahimè, o forse, per fortuna, ho capito che nella vita "perseverare" non è così sempre "diabolico" come ci hanno fatto sempre credere.

              "Preoccupati di essere felice e non di avere ragione"
              Composto giovedì 2 novembre 2017
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                Scritto da: As.82
                Ho la mente piena di ricordi.
                Sono tanti, a volte mi tormentano,
                a volte mi "uccidono".

                Fin qui, ho vissuto; ho lottato!
                Sono stato ciò che non volevo.
                Ho cambiato la mia strada,
                l'ho trovata.

                La mente stringe il mio cuore
                Lo fa sbalzare fuori dal mio corpo quando esso
                può (ri)vivere, se pur per secondi
                attimi devastanti, immensi, indelebili
                passati.

                A 30 anni, sento di esser vecchio
                Di aver vissuto troppo in fretta
                e con la testa da tutt'altra parte.
                Vivo ricordi, ed il mio corpo,
                cede alla "forza" di questi.

                Vivo i miei momenti e questi
                mi riempono di passione;
                di gesti che, un domani,
                mi ricorderanno quant'è stato bello vivere
                ed aver vissuto l'onore
                di averlo passato con te che da quando ti conosco
                hai saputo cambiare il mio cuore.

                Una vita da Leoni
                Una vita insieme a te
                Gazzella di un mondo che non sfugge da me
                Ben si, mi porta sempre da te per raggiungerti e stare insieme a Te.

                Avremo il tempo che ormai c'è concesso da passare insieme e di tutto questo lungo tempo d'amore, Mi spaventa solamente il giorno in cui non potrò far altro, che cercare di distogliere la mia vita dal pensiero di un'amore "Finito" con Te.
                Composto mercoledì 30 novembre 2011
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