Scritto da: Alessandro Petrelli
in Diario (Sentimenti)
La vidi d'inverno seduta su una panchina, mentre leggeva d'arte, e il prato intorno a lei fioriva.
Composto lunedì 15 gennaio 2018
La vidi d'inverno seduta su una panchina, mentre leggeva d'arte, e il prato intorno a lei fioriva.
Non importava come e quando, è bastato incontrarsi, è bastato guardarsi negli occhi e scrutarsi un attimo all'interno per creare quel legame. E non importavano le condizioni dei soggetti o le loro intenzioni, quel legame si è creato in un modo egoisticamente perfetto ed è cresciuto, fregandosene delle loro menti, delle loro paure, delle loro sicurezze. Non sono importate le conseguenze, né i dolori, né i sensi di colpa, quel legame doveva crescere senza pensare a nient'altro. Non ci fu un caso, non ci fu una coincidenza, nessuna forza avrebbe retto, nessuna negazione sarebbe durata, quel legame doveva crearsi, era tutto scritto, bastava un incontro, un semplice sguardo.
Quando siete disperati, attendete il giorno dopo.
"Dottore io non sarò più felice."
"Perché dice questo?"
"Come perché? Mi ha visto? Ho un braccio e una gamba paralizzati. Così, da un giorno all'altro. Il giorno prima ti senti Dio e il giorno dopo fai i conti con l'imperfezione."
"Crede di non poter essere felice con un braccio e una gamba?"
"E come potrei?"
"Vede, io oggi ho due braccia e due gambe, sono felice, mi sento perfetto. Sa perché? Perché ho imparato ad essere perfetto e felice con due braccia e due gambe, come tutte le persone che ho intorno, e quindi so fare tutto, sento di avere il mondo in mano. Ma mettiamo che stanotte tutti gli abitanti della terra andranno incontro a una mutazione e si sveglieranno domani con quattro braccia e quattro gambe. Tutti tranne io. Tutti sapranno sollevare quattro oggetti alla volta e sapranno correre più veloce. Tutti tranne io. Non mi sentirei più perfetto. Non avrei più il mondo in mano. Eppure oggi mi sento Dio con le stesse cose che avrei in quel domani. Sa cos'è successo? È successo che ho basato la mia felicità sul confronto con gli altri. Non bisogna pensare a cosa hanno gli altri in più di noi, bisogna pensare a ciò che abbiamo e sfruttarlo nel migliore dei modi. Non c'è scritto da nessuna parte quali sono gli occorrenti che servono per poter essere felici. Nessuno ha mai detto che abbiamo bisogno per forza di due gambe o di due braccia per essere perfetti. Serve solo scegliere. Perché essere felici si può, anche adesso."
Il Natale è quel giorno in cui per essere felice non hai bisogno di un motivo.
Goditi ogni momento, che sia bello o brutto, goditelo. Corrimi incontro e abbracciami quando ti farò sorridere, arrabbiati e non mi parlare dopo ogni alterco, affronta le paure stringendomi la mano, prendi un po' della mia forza quando il tuo passo sarà più lento, dammene un po' della tua quando tremerò di fronte a un ostacolo, chiedimi anche l'impossibile, fa che ti prometta cose troppo grandi, e poi credici... e poi resta... il futuro è un concetto semplice se stiamo insieme.