Post inseriti da andysmile

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Scritto da: andysmile
Si gonfiano le aspettative con il lustro delle parole e si sgonfiano con la costante realtà. Poco interessa ciò se, e poi se, e non che, le parole possano dare lustro alla costante realtà. - allora mi impegnerò (per questo anno nuovo, si intende) nel non dipingere più le giornate con i luccicanti colori delle aspettative. Usare invece, i colori più grezzi e umili, quelli datemi "da te" per dipingere il tuo volto arrossato, perché no! Ho sbagliato lo so.
Composto venerdì 1 gennaio 2016
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    Scritto da: andysmile
    Ma se l'amore sta nella nostra percezione di ogni cosa, cosa ci rende così impotentemente ricettivi all'odio? Credo che, se tutti possiamo sentire entrambe queste due forze, vuol dire che tutti abbiamo la forza sufficiente ad esplicare in qualsiasi forma ciò che vogliamo esplicare al prossimo. Quindi immagino che l'amore possa essere l'obbiettivo del bene. E quando si parla del bene, si parla del proprio, e se si ha questo allora tutto è infinito. Allora si può regalare l'amore.
    Composto giovedì 1 ottobre 2015
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      Scritto da: andysmile
      Di giorno le cose sono più chiare, mostrandosi per ciò che sono, esplicano l'essenziale d'ogni cosa. Una giornata è il corrispettivo d'una vita. Arriverà la notte anche sui nostri occhi, impedendoci di vedere ciò che è la bellezza di ciascuna cosa. Ricorderai le luci spente d'un'accesa gioventù, e le carezze dei prati, che esibivano la vivacità d'una giovinezza ombrata della vecchiaia. I ricordi plasmeranno i muri di una giovane realtà, che ti aliena per eccesso dal suo cambiamento.
      Composto giovedì 1 ottobre 2015
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        Scritto da: andysmile
        Si vede chiaramente, stando in un bar, quanto la gente voglia starci per fare qualcosa di diverso, in un certo modo, essere diversi. Restandoci ti rendi conto che malgrado il loro volere, essi non cambiamo, si adattano e stanno come a casa loro, ma senza doveri. E diventano tristi, come se fossero a casa o rilassati, come se stessero a casa; in un cero modo si sentono coccolati, perché a casa non vengono, accarezzati e sicuramente non impareranno a coccolare, ad espandersi, ad esprimersi, ma si limiteranno al bere un qualcosa con la gente, la solita gente; che è diventata la loro casa. Ma continuano a non accarezzarsi, anzi si giudicano come si giudica se è giusta o meno la punizione o il dovere che si deve fare. Non si accettano ma si rimproverano, e non si sbaglia, si persevera. Siamo diabolicamente umani. Poi esci e vai a casa.
        Composto martedì 29 settembre 2015
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