Tu m'arpioni il fio
l'amore mi prende da sotto le scarpe
ho perso il baricentro ora viaggio coi sogni
due tre dieci mille metri da terra
chiamo il tuo nome per tutta Parigi solo maschere sorde
le mie parole non vincono il gelo
ma Aznavour canta agli innamorati dalla Senna
dove piroettano barche nell'abbraccio tra nuvole e flutti
alberi come sifoni pronti a sparare gemme rosa
io sento il tuo corpo attraversare il vento
e come una musica contagi ogni dannata cosa
sognanti uomini lampioni qualche spettro
maudit naturalmente
e vedo il sesso negli abbracci di chi si cerca
vedo l'amplesso tra il celeste e il terreno
invidio l'immortalità alle montagne
vendo la mia anima per due paia d'ali
aspettami in quel bistrot con cameriere allegre
arriverò col cuore girasole resistente all'inverno
per baciarti il sorriso gli occhi la tempra e quelle labbra
che nemmeno Mallarmè ha mai avuto nei suoi più deliranti
sogni
sei il dolore più acuto nel costato quando assente
morire per te non basterebbe come metro all'incendio cui soccombo
m'affido alle onde più alte delle tempeste per sedare la fiamma
nessuno calma il mostro che apre e distrugge mondi.
Composto lunedì 9 maggio 2022