Post inseriti da Denise Moscuzza

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Scritto da: Denise Moscuzza
Ci sono giorni, alcuni, casuali, inutili giorni che vorrei prende e strappare come un foglio stampato male. Ma non si può mica fare. Ci sono giorni che mi sveglio già così, con questa sottile insoddisfazione che si nasconde subdola sotto i sorrisi e le cordialità dovute, scivola via come un serpente in mezzo agli impegni e ai momenti più sereni, e lì in capisce. È come in nebbia leggera, che si percepisce appena... lascia comunque la vista limpida... eppure i colori sono sbiaditi. E cosa me ne faccio di questo senso di inappropriato... con questo sentimento di insoddisfazione... che nemmeno io lo so cosa vorrei fare e come lo vorrei fare, so solo che dovrebbe essere meglio di come lo sto facendo adesso. Non so esattamente come sia la versione migliore di me, forse non saprei riconoscerla se la incontrassi per strada... eppure vorrei sapere dove andarla a prendere per chiederle di prendere il mio posto.
Composto giovedì 24 maggio 2018
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    Scritto da: Denise Moscuzza
    Sognare è un bisogno fisiologico estremamente importante.
    È al pari di tutte le funzioni vitali che ci rendono umani e che ci rendono vivi.
    Da bambini tutti sogniamo... ma poi smettiamo di farlo con il tempo.
    O magari no... non del tutto.
    Magari ridimensioniamo le aspettative.
    E più si fanno piccole, loro, più viene facile accantonarle in un angolo, minuscole e innocue come sono.
    Accartocciate. Raggomitolate. Timide.
    Ma in questo modo perdiamo di vista la cosa più importante: sognare è il mezzo attraverso il quale diamo un senso e una direzione al nostro viaggio, è il modo più bello che abbiamo per canalizzare le energie verso una meta. Sognare una felicità e attuare un piano per raggiungerla è già di per se motivo di gioia e appagamento.
    E, fortunatamente, sognare è anche gratis.
    Composto giovedì 10 maggio 2018
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      Scritto da: Denise Moscuzza
      Ho questi occhi pieni di illusione che vedono sempre il bene ovunque, ne percepiscono le tracce anche dove non è mai passato... perché la domanda che mi assale "possono le persone fare questo o quello intenzionalmente? No... non è possibile... deve essere stato un caso, un errore... un tragico errore".
      Forse è una giustificazione dell'agire altrui che do a me stessa, solo perché io non lo farei.
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        Scritto da: Denise Moscuzza
        Vi è mai capitato di pensare che nessuno vi veda davvero?
        E se fosse così?
        Che tutti ci guardano ma nessuno ci vede veramente. Che nessuno si soffermi, per qualche istante e si domandi "ma lei chi è?"
        Cosa desidera?
        Cosa sogna?
        Cosa pensa?
        Che desideri abbandonati in un cassetto ha dimenticato di annaffiare?
        Quanti treni ha perso e su quanti è salita?
        Quanti pezzi del suo vaso rotto infilato nel petto ha perso strada facendo e quanti ne è riuscita a riattaccare da sola?
        Che cosa si aspetta dalla vita, lei?
        Crede ancora in qualcosa?
        E invece ti guardano, per un soffio di un istante, senza chiedersi nulla, senza chiederti nulla. E se ne vanno con un'idea di te, piuttosto distante dalla realtà. E nessuno può dire di sapere veramente qualcosa di te.
        Siamo solo per pochi, per pochissimi.
        Composto giovedì 3 maggio 2018
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          Scritto da: Denise Moscuzza
          Questa mattina avevo voglia di parlare un po' con mia nonna, così mi sono diretta verso il cimitero di Avola per scambiare due chiacchiere con lei.
          Fa parte di me essere così sopra le righe e possedere un animo contraddittorio. Non saprei dire se si tratti di un pregio o di un difetto... ma sicuramente è un fatto che ho potuto constatare osservandomi nel mio agire e nel mio pensare. Mi studio come se fossi un'estranea a me stessa... e forse, in fondo, lo sono.
          Parlo di contraddizioni perché io sono la stessa persona che professa la sua personalissima Fede a modo tutto suo... e che non crede che "Dio" si trovi in un luogo preciso, ma che sia ovunque... e soprattutto dentro di noi... e che non sia altro che "amore" nella forma più alta, vera, gratuita. E così normalmente mi sento di poter parlare con Liliana, mia nonna, liberamente e ovunque. La ritrovo nelle note di Per Elisa che una sera mi insegnò a suonare con la tastierina elettronica per la scuola, o nel ricordo dei suoi manicaretti in cucina. Ma oggi, forse per avere una maggiore certezza che mi ascoltasse, ho desiderato andare fin lì a parlarle... eppure sono consapevole del fatto che lì, di lei, non c'è più nulla che le appartenga davvero. Forse solo polvere.
          Ma, da perfetto essere contraddittorio, ho portato con me la corona di Alloro della mi laurea e ho deciso di lasciarla lì, vicino alla sua foto, per donarle questo mio traguardo a cui non ha potuto assistere. Forse è ridicolo... lo so, ma credo che lei chissà dove, chissà come... ha apprezzato.
          Composto giovedì 19 aprile 2018
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            Scritto da: Denise Moscuzza
            C'è stato un momento di pura gioia in cui tutto era perfetto, al posto giusto... un'istante di felicità quella vera, quella di quando sei perfettamente allineato con il tuo destino e ogni cosa si incastra perfettamente con l'altra come in un puzzle di migliaia e migliaia di pezzi, che a trovare il compagno del pezzetto di cielo sembrava impossibile, tra mille tasselli azzurri identici. E in quel momento ho sorriso, anzi... ridevo... da sola, in macchina, con la musica al massimo volume e i finestrini abbassati, con il vento a scompigliarmi i capelli, i pensieri e la vita. Vorrei fare un inno a questi istanti, che seppur rari nella vita, sono quelli che le danno un senso. Sono istanti di infinita, perfetta e scompigliata gioia.
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              Scritto da: Denise Moscuzza
              Credere in qualcosa, veramente, è l'unica strategia.
              Solo quando ho creduto che fosse possibile, solo quando ho visualizzato la gioia e il risultato come se fosse già reale prima che accadesse, solo allora il sogno si è materializzato.
              La vita ci chiede di darle una spinta affinché il bello accada.
              Qualcuno può chiamarlo semplicemente ottimismo, ma non credo che sia soltanto questo... credo che sia molto di più.
              È superare i propri limiti, credendo di poter fare anche qualcosa apparentemente impossibile, difficile o che non è nelle proprie corde. È investire energia, pensieri, tempo è tutto se stessi in qualcosa, desiderandolo notte e giorno.
              È visualizzare qualcosa come già accaduto, ottenuto, posseduto... perché come dice Coelho "tutto l'universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio".
              Composto domenica 8 aprile 2018
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                Scritto da: Denise Moscuzza
                - Respiravi a fatica?
                - Si... quando tutto ciò si è materializzato davanti ai miei occhi, ed era così... tangibile... stentavo a crederci e mi si è bloccato il respiro, come sotto vuoto. Forse è che stentavo, semplicemente, a crederci... che fosse veramente possibile, o forse è la paura di avere qualcosa, finalmente, di tanto desiderato e rischiare quindi di perdere tutto.
                - Non si può avere paura solo di un'eventualità.
                - Si, hai ragione... ma la mente umana è così... no!? Abbiamo tutti paura dell'ignoto... e non riusciamo ad essere felici perché quando lo siamo davvero la prima cosa che facciamo è "essere tristi" per paura di "perdere quella gioia".
                Composto giovedì 12 aprile 2018
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                  Scritto da: Denise Moscuzza
                  Ci sono giorni in cui penso con leggera amarezza e nostalgia a quando ero ancora una bambina e regnavo come una vera e propria regina sul tempo, che era tutto mio. Era un regno di sogni e giochi.
                  Mi apparteneva forte come mi appartengono le mani che scrivono adesso, come mi appartengono i pensieri che faccio.
                  Era veramente mio il tempo, e di quello che volevo fare o essere.
                  Più il tempo scorre e meno ti appartiene, ho notato.
                  Mentre scorre inizia a correre e ti sfugge.
                  Ehi tu! Ma non è una maratona!
                  Tempo... rilassati un attimo che ho da raccontarti quelle estati spensierate, che la scuola è finita e andiamo tutti al mare. Voglio raccontarti che... mamma andiamo a passeggiare che è domenica e siamo liberi e il tempo è solo nostro. Tempo volevo raccontarti che l'interrogazione di greco oggi non mi spaventa più, forse è più terribile e temibile la routine.
                  Tempo voglio raccontarti che più passi tu meno credo ai sogni e all'amore. Loro prima erano i protagonisti dei miei giochi.
                  Fermati un attimo tempo...
                  Che tanto ancora di te ne resta abbastanza.
                  Composto mercoledì 28 febbraio 2018
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                    Scritto da: Denise Moscuzza
                    Cambio pelle anche io, mentre mutano le stagioni. Non riesco ad essere più quella di "ieri", perché quello è un giorno che mi ha spezzata, come un ramo secco. Sono quella di "oggi", che è nuova ed in continuo mutamento. Grata per le lezioni e per i colpi ricevuti e incassati. Mi guardo intorno mentre tutto cambia e scorre, e mi sfugge di mano. Il tempo è così, un ingegnosa macchina che non si ferma mai. È una marchingegno letale. Bisogna stare attenti a non farsi male. Sarebbe meraviglioso se potessi prendere un istante e conservarlo dentro di me, da qualche parte. Il ricordo sbiadisce. E non sempre c'è una fotografia da conservare. E riguardare. Vorrei una tela nella mia testa, vorrei una tela bianca sulla quale tracciare il colore di certe emozioni e farne un quadro che mi resti impresso per sempre.
                    Composto venerdì 22 settembre 2017
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