L'arroganza ben controllata porta grandi vantaggi a chi, essendone portatore sano, ne faccia un uso sapiente.
Rende il "fortunato" incisivo e credibile.
E, ciononostante, il "nostro" rimane un arrogante.
Forse per paura che un diverso atteggiamento lo costringerebbe all'ascolto di idee nuove, idee d'acciaio temperato eppure sussurrate, bisbigliate all'orecchio dell'intelligenza degli umili, idee capaci di squarciare le tenebre dell'ignoranza.
Forse non sa agire diversamente, l'arrogante... forse lo fa consapevolmente usando la sponda dei suoi consimili pronti a tributargli la stima necessaria a perpetrare il suo triste progetto di vita.
Forse, forse... ma quanto il genio soffocato, sacrificato sull'altare del suo impudico successo, quanta umiliazione, quanta frustrazione per la generosità del pensare e dell'agire puro, privo di preconcetti e di brama di personali vantaggi?
Auguri all'uomo e alla sua miserevole natura.
Composto martedì 3 settembre 2019