Scritto da: DeepThoughts
Quella panchina, le dita intrecciate, le promesse, i baci improvvisi. Quella panchina, i sorrisi, gli sguardi profondi, lo sfiorarsi delicatamente, ingenuamente. I tuoi "ti amo", i tuoi "non andare"; il buio attorno, il calore e il tuo ridere armoniosamente. Quella panchina ci sta ancora aspettando e nel frattempo ha visto nuove mani cercarsi, ha conosciuto nuovi sguardi, ha visto sbocciare nuovi interessi, amori. Quella panchina ci sta ancora aspettando... tu non torni. Sappi che il mio cuore, sinceramente innamorato di te, su quella panchina è ancora seduto, ad aspettarti.
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    Scritto da: DeepThoughts
    Mi resi conto che effetto mi facesse solamente quando gli dormii accanto.
    Mi svegliai una decina di volte quella notte solamente per il gusto di vederlo dormire e sorridergli, innamorandomi ad ogni suo respiro.
    Mi svegliai una decina di volte per controllare che lui fosse ancora accanto a me, per avvicinarmi a lui e sentire il suo profumo, una fragranza che accompagnava le mie giornate già da mesi.
    Mi svegliai una decina di volte quella notte e la cosa che preferii fu sentire la pressione delle sue labbra sottili sulle mie, che provocò un sorriso, accompagnato da un piacevole brivido lungo la schiena.
    Mi svegliai una decina di volte quella notte, ma avrei preferito che la decima non ci fosse.
    Alla decima volta era già giorno, mi guardò ma non mi diede il buongiorno, non mi abbracciò, decise di non salvarmi, decise di lasciarmi lì, decise di lasciar perdere ancora, decise non meritassi nessuna spiegazione... se ne andò.
    Avrei preferito un qualcosa di più romantico, un amore sussurrato, accompagnato da un sorriso, una smorfia.
    Lasciai perdere anche io, capii e me ne andai.
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