L'otto marzo lo festeggiamo così!
Ci amiamo, ci comprendiamo, ci confrontiamo, ci rispettiamo e ci aiutiamo tutto l'anno. Gli inevitabili momenti "no" cerchiamo di superarli discutendone e riconoscendo i nostri torti. Saper chiedere scusa, inoltre, pensiamo sia la spugna che cancella ogni incomprensione. Ci teniamo mano nella mano trasmettendoci forza e coraggio per affrontare e superare ogni ostacolo, per donare ciò che possiamo a chi ha più bisogno di noi. Raccogliamo giorni di luce e di libertà per una nuova esistenza, per spezzare tutte le catene che da mille e mille secoli creano schiavitù. Cerchiamo spazi di cielo per dare vita ai nostri pensieri, ai nostri sogni, alle nostre speranze. Non vogliamo concessioni né per noi né per gli altri, solo diritti e doveri. Il posto che ci spetta ce lo conquistiamo, ora dopo ora, giorno dopo giorno, con le nostre forze, la nostra rettitudine e il nostro impegno. Vogliamo che nessuna donna sia più disposta ad essere bambolina e mercanzia per alcuno e che nessun uomo, per potente che sia, possa comprarsi anima e corpo di alcun essere umano. Vogliamo che a nessuno sia permesso di soffocare il coraggio, i sogni e la determinazione di chi, sempre nel rispetto degli altri, vuole essere padrone assoluto della propria vita. Vogliamo per tutti un confronto onesto e serio perché siano riconosciuti, finalmente, gli stessi diritti. Menzogne e inganni non ci appartengono, né confondiamo mai l'amore con il possesso: "amare" vuole dire innanzitutto dare, donarsi; "amare" è il momento in cui "l'io si perde nel" tu "dell'altro".
È così che noi festeggiamo l'8 marzo, fianco a fianco, mano nella mano, ogni giorno, tutti i giorni dell'anno. Le mimose le lasciamo sugli alberi.
Raffaele e Francesca.
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