Se un amico lo "monti" e lo "smonti", non è "presa di posizione", ma semplice "presa per il culo".
Composto domenica 7 agosto 2016
Se un amico lo "monti" e lo "smonti", non è "presa di posizione", ma semplice "presa per il culo".
Ogni tanto mi ricordo quanto schifo fanno certe persone. Poi penso che se non fosse per quelle persone, non ne apprezzeremmo altre molto più meritevoli di chi riesce a calpestare anche la sua stessa dignità. Ma voi dite che la dignità sia un concetto chiaro per tutti? Non credo. C'è chi di quella parola ne ha fatto uno straccio, una volta che è intriso di fango a cosa serve se non a far parte della "sporcizia" del cuore? E chi sarei io per giudicare? Io posso essere una qualsiasi persona uguale ad altre che di quello straccio ne ha fatto una corazza, forse leggera ma pur sempre utile a riparare l'anima da vecchi errori sbagliando nel valutare chi avevo di fronte.
Siamo scatole di colori, a volte vividi da sfumare, pronti a colorare lo stato d'animo. E siamo rosso acceso di passioni ribelli, siamo giallo di gioia e vita, siamo verde di speranza o azzurro mare di perpetuo amore. Siamo colori spenti per le tristezze della vita e ombrati dalla nostalgia. Noi che nonostante i tormenti mettiamo da parte il nero dolore e siamo pronti a sottolineare con l'arcobaleno, ciò che ci portiamo nel cuore.
Volevo dire a tutti i presunti santi di Facebook in corsa per la santificazione di mettersi l'anima in pace che per quest'anno nessuno sarà beatificato, neanche se i post glieli clicca San Pietro o Giovanni Paolo II in persona; al massimo potranno apparire in sogno, dopo la morte, a coloro ai quali, i presunti santi, stavano da vivi sulle palle.
C'è chi ancora non ha compreso che il cuore è uno spazio sacro e c'è chi non capisce che a volte un'assenza è la causa di una presenza ad ogni costo; e ancora c'è chi riempirà ogni angolo dell'anima. Per non avere freddo, o fame, o paura.
Non è tanto il corpo logorato dal tempo, quanto l'anima che ne ha sostenuto il passaggio.
A furia di ricordare ciò che è passato non si guarda niente di ciò che arriva, e questo è un grande errore. Si dovrebbe pensare a non fare errore con le persone: nel valutare, o nel selezionare e a non metterle da parte. Le persone valgono più del tempo che noi passiamo o che viviamo. Vanno attese, dovrebbero essere accolte. Più di un istante o molto più di un giorno non impegnano la vita. Loro non nascono e non muoiono come un giorno anche se sembreranno alba o anche tramonto; in realtà sono presenza, qualcosa che resta e non va via. Ecco perché quando saluti un giorno ti senti pieno; saluti tutta una vita che è in te. Molti pensieri per un'unica strada e una goccia di tempo.