Io che ti avrei amato fino all'ultimo respiro per ricominciare col primo successivo e poi l'ultimo e poi il primo finché respiro non fosse rimasto. Avrei scavato fino a sprofondare per il granello di un tuo sorriso, avrei rinunciato all'ultima goccia d'acqua purché fosse lacrima della tua gioia, rinnegato terra e cielo per il calore di un tuo abbraccio, avrei spento fuoco e vento per la dolcezza di un tuo sguardo. E tutto questo è stato portato al nulla, e da quel nulla io rinasco!
Poi un giorno sei tu a dire basta, basta a chi non si fa scrupoli a farti soffrire, basta ai giudizi di chi di te non conosce assolutamente niente, basta a tutti quei sensi di colpa che sono serviti solo per liberare la coscienza degli altri, basta alle cattiverie, alle menzogne e alle prese in giro, basta a chi per apparire non ha problemi a sminuire te, basta ai finti amori, a chi ti tiene nella sua vita soltanto per riempire spazi vuoti, a chi ti fa sentire un passatempo e a chi di tempo da passare con te non ne trova mai. Un giorno sei tu a dire basta e nemmeno ti importa più che gli altri lo sappiano, e mentre hai lasciato per anni che ti si spezzasse il cuore, che ti si oscurasse l'anima... ti rendi conto che stavolta ti si sono semplicemente fracassate le palle.
Sapete cosa succede quando qualcuno tira troppo la corda dando per scontato che tu ci sarai sempre? Succede che la natura ci ha dotati di quella cosa chiamata "amor proprio", che se non consente agli altri di portarci rispetto, impone a noi di non permettere a nessuno di approfittarsene. Per un po' questo può accadere, quando ami, quando provi un sentimento forte, sembriamo quasi dimenticare questo "amor proprio", ma poi scatta qualcosa, un giorno subisci un qualcosa dopo tanto subire e dici basta! A quel punto tutto inizia a girare in maniera strana, persone a cui fino a prima avresti permesso tutto assumono ai tuoi occhi il valore che meritano: egoisti, insensibili e perfino coglioni, certo coglione può sembrare un termine forte, ma come definireste voi coloro che tirano la corda a un punto tale da non sentire la sofferenza dell'altro o addirittura fregarsene e poi, allo scadere dei giochi senza nemmeno rendersi conto di tutto il male che gli hanno fatto? Coglioni, certo non più di chi ha subito, ma la differenza è che chi ha subito può sempre aprire gli occhi e a conti fatti la faccia non se l'è giocata, mentre chi ha giocato sporco... beh, quanti discorsi per chi non merita nulla, forse troppi si, ma sicuramente gli ultimi! Auguro una buona vita a tutti gli opportunisti, gli egoisti, coloro che pensano di venire prima di tutto ed essere sopra a tutto, con la speranza che rimangano nel loro meraviglioso mondo e di non incontrarli più nel mio cammino. Buonanotte al resto, a chi c'ha creduto fino a consumarsi, a chi ha aperto gli occhi e soprattutto a chi gli stessi errori non li commetterà più, e tra questi buonanotte a me!
La cosa più bella che ci si può sentir dire è "mi rendi felice"! Fanculo i "ti amo", fanculo i "mi manchi". Mi rendi felice ha in sé tutto l'amore che si può provare!
Volevo dirti che mi manchi. Mi manca ciò che eravamo, quando mi sentivo il tuo tutto e sembrava niente contasse tranne me. Volevo dirti che poi sei cambiato e ho provato a fartelo capire, che la mia gelosia aumentava perché avevo meno attenzioni e per questo troppa paura di perderti. Volevo dirti che poi a un certo punto ho iniziato a soffrire di meno, dopo tutto quel soffrire, ma tu ancora non te ne accorgevi. Volevo dirti che le parole erano belle ma vuote, il tempo passava ma spento, che tutto cambiava e tu lasciavi che cambiasse. Volevo dirti che ho lottato, contro il tuo scappare, perfino contro il mio rincorrerti per non sentirmi ancora una volta svuotata del mio orgoglio. Volevo dirti che le tue parole ferivano e che tu lo sapevi, ma non te ne curavi. Volevo dirti che mancherai chissà ancora per quanto e quanto ancora dovrò fermarmi a spiegarmi che non sei più lo stesso e non ha senso ricordare ciò che non è più. E poi volevo dirti che stavolta vado via, che stavolta è quella giusta e non voglio tornare indietro, che mi piacerebbe sapere come ti senti a pensare che non sarò più qua ad aspettarti, ma tanto non cambierebbe nulla. Tutti i miei "volevo dirti" già li ho urlati con la speranza che li ascoltassi in tutto questo tempo insieme, ma a te, dicevi, non importava ciò che penso e allora stasera, volevo dire a me che riparto senza te.
Non venitemi a raccontare la puttanata che siete donne forti e che non vi fate mettere i piedi in testa da nessuno! Io lo sono forte, ho una corazza che farebbe indietreggiare un guerriero, la mia dignità viene al primo posto in tutto e sono sempre lucida in ogni mia scelta. Eppure c'è stato un tempo in cui ho amato, ho amato in una maniera così smisurata da permettere di calpestare il mio orgoglio fino ad arrivare alla dignità, ho amato in una maniera così dolce che credevo impossibile quella persona sarebbe stata in grado di ferirmi così, ho amato in una maniera così intensa che tutto l'amore del mondo a confronto è "solo amore". Anche io esordisco con questa puttanata "sono una donna forte e non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno" e questo perché in qualche modo questa corazza la devo difendere, perché può tenere a distanza un guerriero, sì, ma cederebbe all'istante alla non appena presa coscienza di un uomo capace di farmi riprovare quella imprudente, sconsiderata, scriteriata, pericolosa, meravigliosa sensazione di potermi innamorare ancora!
Volevo dirti che mi manchi. Mi manca ciò che eravamo, quando mi sentivo il tuo tutto e sembrava niente contasse tranne me. Volevo dirti che poi sei cambiato e ho provato a fartelo capire, che la mia gelosia aumentava perché avevo meno attenzioni e per questo troppa paura di perderti. Volevo dirti che poi a un certo punto ho iniziato a soffrire di meno, dopo tutto quel soffrire, ma tu ancora non te ne accorgevi. Volevo dirti che le parole erano belle ma vuote, il tempo passava ma spento, che tutto cambiava e tu lasciavi che cambiasse. Volevo dirti che ho lottato, contro il tuo scappare, perfino contro il mio rincorrerti per non sentirmi ancora una volta svuotata del mio orgoglio. Volevo dirti che le tue parole ferivano e che tu lo sapevi, ma non te ne curavi. Volevo dirti che mancherai chissà ancora per quanto e quanto ancora dovrò fermarmi a spiegarmi che non sei più lo stesso e non ha senso ricordare ciò che non è più. E poi volevo dirti che stavolta vado via, che stavolta è quella giusta e non voglio tornare indietro, che mi piacerebbe sapere come ti senti a pensare che non sarò più qua ad aspettarti, ma tanto non cambierebbe nulla. Tutti i miei "volevo dirti" già li ho urlati con la speranza che li ascoltassi in tutto questo tempo insieme, ma a te, dicevi, non importava ciò che penso. E allora stasera, volevo dire a me che riparto senza te.