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Scritto da: Umberto
È una di quelle sere dove trovi piacevole essere da questa parte della finestra; stasera le nuvole piangono e i vetri trattengono le lacrime che scendono piano nella loro trasparenza.
Mi siedo accanto alla finestra e mi incanto nell'osservare quelle gocce che disegnano delicate linee verticali illuminate a tratti dal bagliore delle fiamme del camino.
Una scende più lentamente delle altre, di lato, quasi a non voler toccare il fondo così in fretta; essa pare riflettere un film di amori passati che non se ne vogliono andare, che non se ne possono andare. Narra di due amanti che non possono amarsi, di due cuori legati più di quanto possano essi stessi concepire. La goccia scivola piano raccontandomi una storia preziosa, poco più tardi raggiunge le altre e si fonde con loro; io la cerco, voglio sapere come finisce quell'amore forte... mi perdo in quel piccolo mare che è venuto dal cielo e che ora riposa sul bordo di una finestra.
Quando mi sveglio le nuvole hanno cessato di piangere, avvicino il viso alla finestra ove rimangono solo i segni di due gocce, tento di pulirlo ma non se ne vanno, mi accorgo di due lacrime sul mio viso che si specchia nel vetro e mi sento come se avessi perduto qualcosa di importante.
Mi alzo dalla sedia, mentre mi asciugo il volto entro nella stanza da letto e la trovo che dorme con un sorriso sul volto. Chissà se sta sognando, le sfioro piano la guancia.
Mi stendo e penso a dove saranno domani quelle nuvole, a chi racconteranno le storie raccolte dal mondo? Le accarezzo la mano, lascio scendere i miei ricordi sulle guance fino a bagnare il cuscino.
Mi addormento quieto.
Composto giovedì 29 marzo 2007
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