Scritto da: Silvia Nelli
in Diario (Sentimenti)
Come una bambina ingenua...
ti ho donato perché ci credevo, l'ho fatto semplicemente perché ho pensato che di te avrebbe avuto cura e ti ho aperto a lui e lasciato sognare. Ti ho lasciato volare dentro al suo petto, mischiarti con il suo battito perché per me non c'era un battito migliore. Ho semplicemente scelto di donarti e l'ho fatto ad occhi chiusi e con le mani piene d'amore ti ho consegnato. Ti ho posato con umiltà sui suoi palmi e ho lasciato che ti cullassero con dolcezza, convinta fossi al sicuro.
Scusami...
scusami se non sono stata capace di capire.
Di capire che colui che pensavo degno di te, in verità era solo un abile bugiardo, un'egoista con un'anima arida, capace di calpestare amore, purezza e lealtà. Ti chiedo scusa se non ho saputo trarti in salvo prima che tornassi tra le mie mani in mille pezzi. Mille pezzi non più ricomponibili perché non tutti mi sono stati restituiti, non tutto ciò che un tempo eri è tornato indietro. Perdona la mia leggerezza e la mia testardaggine nel volerti imporre di restare tra le mani di chi ti ha lanciato verso voli straordinari e poi voltandosi per l'ennesima "distrazione" ti ha lasciato cadere senza pietà. Scusami, se nel silenzio continuavo ad importi di provarci ancora, di resistere e non arrenderti. Sciocca e inutile sognatrice che non sono altro! Ti ho portato a morire e a perdere molte delle cose preziose che ti rendevano diverso e speciale. Avrei dovuto accorgermene, ma non ne sono stata capace e ti ho perso.
Ho vissuto per un bel po' di tempo senza te. Tu ormai eri solo una "macchina" che faceva meccanicamente il suo lavoro, ma i tuoi battiti erano un rimbombare sordo in un enorme spazio ormai completamente vuoto. Eri come una stanza vuota, completamente spoglia di colori e priva di emozioni. Una stanza con il pavimento completamente ricoperto da tutto ciò che la mia incoscienza aveva irrimediabilmente ridotto in cenere. Perdona la mia stupidità e quella mia cecità di donna innamorata che non ha saputo riconoscere un bamboccio da quattro soldi e lo ha scambiato per un uomo degno dell'amore che donavi. Come un audace e degno guerriero ti sei battuto fino alla fine e non hai lasciato il campo fino a quando non ti sei spento completamente. Lo hai fatto per me e io ti ringrazio.
Sapevo di doverti qualcosa, anzi... io ti dovevo molto, praticamente tutto direi. Io ero viva solo perché tu ti eri schierato in prima linea per me, al mio posto e adesso toccava a me fare qualcosa per te!
Ecco che sono "cresciuta"!
Ho raddoppiato la mia personalità, triplicato la mia forza e ho smesso di credere alle favole che molti finti uomini raccontano. Ho smesso di credere ai "ti voglio bene" provenienti da cuori indecentemente vuoti e bocche che parlano solo per se stesse nascondendosi dietro finte lezioni di morale.
Fatto questo ti ho ripreso tra le mie mani, perché chi dall'amore nasce e con l'amore cresce, solo dall'amore può essere salvato. Sono tornata ad amarti e per curarti, ho alzato barriere spesse e terribilmente alte attorno a te. Poco a poco sei tornato a guardarmi con gli occhi di un tempo e io ti ringrazio perché mi hai dimostrato che in te c'è ancora molto da dare. Un giorno hai cominciato a colorare le tue pareti con nuovi colori, hai alzato nuovi venti di emozioni e hai poco a poco spazzato via la cenere sul pavimento. Quel giorno ti sei aperto a me e mi hai detto:
"sono il tuo cuore, porto ciò che provi dentro coloro che tu scegli e fidandomi di te, mi dono completamente. Solo una cosa... a volte la mia nemica/amica" ragione "si fa sentire... ti prego solo di una cosa: quando passa spesso dicendoti la stessa cosa, sappi che se l'ascolterai mi salverai dal morire ancora".
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