Lance saranno scosse, scudi frantumati. Un giorno di spade un giorno rosso prima che sorga il sole. Cavalcate ora, cavalcate per la rovina e per la fine del mondo! Morte! Morte! Morte!
Dove sono cavallo e cavaliere? Dov'è il corno dal suono violento? Dove sono l'elmo e lo scudiero, e la fulgida capigliatura al vento? Dov'è la mano sull'arpa, e il rosso fuoco ardente? Dov'è la primavera e la messe, ed il biondo grano crescente? Son passati come pioggia sulla montagna, come raffiche di vento in campagna; I giorni scompaiono ad ovest, dietro i colli che un mare d'ombra bagna. Chi riunirà il fumo del legno morto incandescente? Chi tornerà dal Mare e potrà mirare il tempo lungo e fuggente?
- Andrews: In dieci minuti, quattro metri e mezzo d'acqua nel gavone di prua, in tutte e tre le stive e nel locale della caldaia 6. - Ismay: Quando potremo riprendere a navigare? - Andrews: Sono già cinque i compartimenti allagati. Può sopportare uno squarcio e rimanere comunque a galla con quattro compartimenti allagati, ma non cinque. Non cinque. Perciò mentre affonda a prua, l'acqua passerà sopra le paratie del ponte E arrivando fino a poppa e non c'è alcun modo di impedirlo. - Smith: Le pompe. Se apriamo le paratie possiamo... - Andrews: Le pompe fanno sì guadagnare tempo, ma solo pochi minuti. Da questo momento qualunque cosa facciamo il Titanic affonderà. - Ismay: [Venuto a conoscenza dell'ormai sicuro affondamento] Ma questa nave non può affondare! - Andrews: È fatta di ferro, signore. Le assicuro che può affondare. E affonderà. È una certezza matematica. - Capitan Smith: Quanto tempo abbiamo? - Andrews: Un'ora, due al massimo. [...]. - Capitan Smith: Ho l'impressione che finirà in prima pagina comunque, signor Ismay.