Ci sono tanti modi per perdersi: con le scelte che facciamo, per via di eventi che ci sconvolgono, persino nella nostra stessa mente. Cosa può farci da riferimento? A quale faro possiamo rivolgerci per guidarci dalle tenebre alla luce? Forse alle altre persone, alle vite che toccano la nostra in tanti modi. A differenza della stella polare, la luce che ci danno non scompare mai.
Non si tratta solo di oggetti smarriti. Non siamo qui per ritrovare una valigia persa in un aeroporto o un cellulare finito per sbaglio tra le mani di un'altra persona. Quello che ci tiene vivi è il desiderio di ritrovare la fiducia in noi stessi, in una madre, di recuperare l'amore di un padre o l'abbraccio di un figlio. Quante volte abbiamo perso i doni più preziosi senza sapere dove cercarli?
Secondo un'antica leggenda cinese: "il filo rosso del destino". Gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, può aggrovigliarsi, ma non si rompe mai.
È naturale chiedersi che differenza possa fare una persona nel mondo, guardiamo dentro noi stessi chiedendoci se siamo capaci di atti di eroismo e di grandezza, ma la verità è che ogni volta che compiamo un'azione abbiamo un impatto, ogni singola cosa che facciamo ha un effetto su chi ci circonda, ogni nostra scelta produce una reazione a catena nel mondo, il più insignificante atto di gentilezza può causare una reazione a catena di benefici imprevisti verso persone che non conosciamo, risultati che forse non conosceremo mai, ma che accadono comunque.