Questa è solo una nota in un pezzo di carta. Certo che Haley e io abbiamo le nostre diversità, ma questo esame non mostra... quanto abbiamo tenuto duro per mantenere integro questo rapporto. E che non riesco a sopportare quando siamo separati. O che tutte le volte che la guardo... so che rimarrò con lei per il resto della vita. Noi ci amiamo, Padre. Nessun esame può dimostrarlo.
Nathan: Quello che ti sta preoccupando, puoi fermarlo. Haley: Come lo sai che sono preoccupata? Non hai neanche aperto gli occhi. Nathan: Pensi che abbia bisogno di vederti per sapere cosa ti stia accadendo?
Per quanto mi riguarda, Shaw era un matto. Perché sai una cosa? Le tragedie accadono. E cosa ci vuoi fare, rinunciare? Lasciare tutto? No. Mi rendo conto ora che quando il cuore ti si spezza, devi lottare come una furia per assicurarti di essere ancora vivo. Perché lo sei... e il dolore che senti... è la vita. La confusione e la paura... è lì per ricordarti che da qualche parte lì fuori c'è qualcosa di meglio. E che vale la pena lottare per questo.
Crescere è un concetto semplice, in pratica significa superare se stessi, fare un po' di più per dimostrare che sei speciale, una cosa del genere. A volte la vita è strana: può metterti duramente sotto pressione, come quando ti innamori di qualcuno che non ti ricambia, quando il tuo migliore amico e la tua ragazza ti lasciano solo, come quando premi un grilletto o appicchi un fuoco e non puoi più tornare indietro, nello sport quando si è sotto pressione si può crescere, nella vita si può regredire.
Si dice che non ci rendiamo conto dei momenti significativi della nostra vita nel momento i cui li viviamo, cresciamo tranquilli e soddisfatti dando tutto per scontato, sia le cose che le persone ed è solo quando stiamo per perdere tutto questo che capiamo quanto abbiamo sbagliato e ci rendiamo conto dell'importanza di questi momenti e di quanto li amiamo.
- Nathan: Per quale motivo sei rimasta con me, visto come ti trattavo? - Peyton: Sono masochista. - Nathan: Perché ti importava. Tu sei fatta così. Ti importa di Lucas perché sai quanto ti ama, e forse anche di me e di Brooke perché sai che ti vogliamo bene. Ti importa Peyton, accettalo.
- Nathan: Cosa è successo in quel corridoio? - Dan: Keith voleva entrare nella scuola per salvare quel ragazzo. L'ho lasciato andare, sperando che gli sparasse. Poteva essere lui l'eroe... a patto che fosse un eroe morto. Ma dopo pensai: perché Keith deve fare l'eroe al posto mio? Fu allora che l'ho seguito. Jimmy piangeva, e Keith gli diceva: ce la farai. Puoi farcela. La pena nel tuo cuore, la voce nella tua testa che dice che non c'è una via d'uscita... è sbagliata. Puoi farcela. È come se stesse parlando con me. In quel momento, forse, il momento più eroico, più altruista della vita del mio caro fratellone... io l'ho odiavo da matti. Lo odiavo talmente tanto che l'avrei preso a pugni, non aveva alleviato la mia pena. La pena era ancora nel mio cuore e nella voce del ragazzo che diceva: non c'è nessuna via d'uscita, aveva ragione! E se ne stava in ginocchio d'avanti a me. Dopo che Jimmy morì, io presi la pistola e la puntai contro Keith, e lui la vide, e in quell'istante ho pensato che tutto quello che era andato storto nella mia vita, era colpa sua. Sarebbe andata meglio solo uccidendolo. Premendo quel grilletto sarebbe tutto finito. Così feci ciò che non dovevo. Ma non è finita niente. Ho rovinato tutto. Mi dispiace tanto. Mi dispiace figlio mio. Mi dispiace tanto. - Nathan: Ci sono molte persone a cui dovresti dire mi dispiace tanto. Ma io non sono una di queste. Non sarei dove sono se non fosse stato per te. La mia carriera, la mia famiglia... la mia vita. Non importa ciò che hai fatto, tu sei mio padre. Sei mio padre e io ti voglio bene.