Lumacorno: credevo che avresti preparato tu il rimedio in quattro e quattr'otto, Harry. Harry: pensavo ci volesse una mano più esperta, signore. [Ron abbraccia Lumacorno] Ron: ciao tosoro, bevi qualcosa? Lumacorno: forse hai ragione.
Per tutta la vita mi hai fatto credere che valevo solo quello che erano disposti a pagarmi, ma Christian mi ama, lui ama me... e vale più di qualsiasi cosa.ce ne andiamo lontano,lontano da te,lontano dal Moulin Rouge... addio Harold!
Lumacorno: fu una studentessa a regalarmi Francis, un pomeriggio di primavera scoprii una boccia sulla mia scrivania con pochi centimetri di acqua cristallina dentro. Sulla superficie galleggiava un petalo di fiore, mentre lo guardavo affondò, poco prima di toccare il fondo... si trasformò in un pesciolino... una magia stupefacente, meravigliosa da contemplare. Il petalo proveniva da un giglio: tua madre. Il giorno in cui scesi di sotto, in cui la boccia era vuota, fu il giorno in cui tua madre... io lo so perché sei qui, ma non posso aiutarti... mi rovinerebbe Harry: sa perché sono sopravvissuto, professore? La notte in cui ebbi questa? Grazie a mia madre, perché lei ha sacrificato se stessa, perché si è rifiutata di farsi da parte, perché il suo amore era più potente di Voldemort.
Silente: So riconoscere una causa persa quando ne vedo una... deplorevole... l'avrei considerato un trionfo personale se tu avessi consentito a tornare ad Hogwarts. Va beh, sei come il mio amico Potter qui, unico nel suo genere, bene, addio Horace. [Silente ed Harry lasciano la casa] Lumacorno [raggiungendoli]: Va bene! Accetto! Ma voglio il vecchio studio della professoressa Gaiamens non quel gabinetto che avevo prima... e mi aspetto un aumento! Viviamo in tempi pazzi! Pazzi! Silente [rivolto ad Harry]: Mh-mh... pazzi davvero.