Scritta da: Rita Di Meglio
in Frasi di Film » Commedia
Forse l'assenza di segni è un segno.
Jonathan Trager (John Cusack)
dal film "Serendipity" di Peter Chelsom
Forse l'assenza di segni è un segno.
Uno cresce, diventa adulto, no? E pensa di avere grande esperienza. Crede di avere una personalità formata, di essere una persona completa, poi conosce una donna e scopre nuove cose, inizia a provare sofferenze indicibili, resta confuso, giusto? E sente nausea e io penso che quando uno prova nausea giunga al completamento di se, quella persona ti riempie un vuoto. Questo mi è successo con Sara.
Sara: Il più bel momento a New York.
Jonathan: Beh, questo scala rapidamente la classifica.
In questo momento io e te, qui, formati interamente da atomi che sono stati parte di un milione di altri organismi prima di formare noi, seduti su questa roccia rotonda con un nucleo di metallo liquido, trattenuti da una forza che tanto ti turba che si chiama gravità, girando per tutto il tempo intorno al sole a 67 mila miglia all'ora e sfrecciando attraverso la Via Lattea a 600 mila miglia all'ora, in un universo che potrebbe benissimo star rincorrendo la propria coda alla velocità della luce e circondati da tutta questa frenetica attività, consapevoli del nostro imminente decesso, che è un modo carino per dire che sappiamo che moriremo, ci aiutiamo, l'un l'altro. Qualche volta per motivi di vanità, qualche volta per motivi che non sei abbastanza grande per capire, ma un sacco di volte tendiamo la mano e basta. E non ci aspettiamo nulla in cambio, e non è strano questo? Non è curioso? Non è strano abbastanza? Perché diavolo hai bisogno di venire da Marte?