- Eva: sei tornato presumo. - Marco: già. - Eva: beh bentornato. - Marco: ma io sono tornato per te... gliel'ho spiegato anche a loro. - Eva: la prossima volta magari fai uno squillo. [Marco la ferma] - Eva: che cosa vuoi? - Marco: non hai capito... gli ho appena spiegato che nonostante tutte le mie paure... nonostante Londra... nonostante tutto, io sono tuo... e non posso impedirmi di esserlo! - Eva: mio...! guarda Marco che se mi rifermi un'altra volta e m'impedisci di andare nella mia stanza a farmi i fatti miei e dimenticarmi di questa tua ultima girata di umore, io ti giuro che... [La interrompe] - Marco: ma io... ma io credevo che tu fossi. - Eva: che io fossi cosa? - Marco: che fossi contenta. - Eva: contenta? Si infatti sono contenta...! sono contenta che mi hai dimostrato per l'ennesima volta di quanto sei egocentrico... tu mi hai lasciata mentre dormivo... hai rifiutato le mie chiamate... mi hai respinta dopo che sono venuta a cercarti a kilometri di distanza da casa... senza neanche preoccuparti del fatto che io non avessi un posto dove dormire... dove mangiare... dove piangere per quella tua faccia di merda... e adesso cos'è eh? Ti è passata la paura? Hai fatto il grande rientro? Hai trovato la grande soluzione? Questo tuo grande atto di coraggio? E certo... perché non è mica colpa tua se noi ci siamo lasciati... è giusto? No... è colpa dei nostri genitori! Eh sì... è perché adesso questo fardello del nostro amore impossibile deve passare a loro dopo che l'ho tenuto io... cos'è la nostra storia eh? Una partita di pallavvelenata? Però c'è soltanto un'unica regola... che la palla non deve mai rimanere a te. Allora sai cosa c'è Marco? Che adesso tu ti prendi le tue canzoni... i tuoi mezzi piagnistei... i tuoi mezzi sorrisi... le tue lettere strappalacrime... e te ne vai dritto all'inferno!
- Signora Nel Treno: Io se fossi in te la seguirei, perché una donna quando fa così è perché è innamorata. - Marco: Sì... per un attimo ci ho creduto anch'io... ma poi sono stato solo uno stupido a illudermi.
- Eva: Ciao. - Marco: Ciao. - Eva: Hai visto? Sono venuta ieri al locale! - Marco: Ah... bel locale eh? - Eva: Carino... poi tu sei molto bravo. - Marco: Mi hai sentito? - Eva: Beh non... non sono stata molto però. - Marco: E quale pezzo ti è piaciuto di più? - Eva: [Silenzio] Non me lo ricordo. - Marco: Vabbè non fa niente. - Eva: No dai aspetta non te ne andare. - Marco: Io non me ne sto andando, mi sto solo facendo i fatti miei come tu ti fai i fatti tuoi. - Eva: Marco io sto male, ho perso completamente il controllo della mia vita e tu non hai idea del periodo che sto passando e dei problemi che ho. - Marco: E come faccio ad averne un'idea se io e te non ci parliamo più? Eh? Come faccio? Siamo due estranei, siamo come due compagni di scuola dopo la maturità. - Eva: Marco... Sono incinta.
Walter: Cos'è. Hai capito quant'è brutto rosicare e te la prendi con me? Guarda e impara Marco, impara a fare il cazzone quando ti va tutto una merda, impara a scherzare con le ragazze che ti trattano come un coglione, fatti la panchina Marco, si vede tutto il campo da lì. Impara, impara a far finta di non accorgertene, impara a fare pippa e per una volta togliti quella faccia da professorino che bacchetta tutti quelli che gli pestano i piedi. Marco: Tu me li hai pestati con gli scarpini però... fa male... Walter: Lo so che fa male... io c'ho dei buchi che ci si fermano le palle da flipper sopra...
- Eva: Marco sono molto contenta a fiera di te... 6 il migliore. - Marco: Eva tu hai un'immagine distorta di me... io non sono perfetto. - Eva: No è vero... 6 perfetto per me però.
- Eva: Che hai fatto?... è stato Alex, vero? - Marco: Eva la bambina non è nata prematura. - Eva: Che vuoi dire Marco? - Marco: È nostra figlia! - Eva: Cosa!?... Cosa!?
[Suona il telefonino] - Eva: Pronto? - Marco: [silenzio]. - Eva: Pronto? Pronto? [Marco riaggancia e finge di parlare con lei] - Marco: Ciao Eva sono Marco, come stai? Io bene grazie... no non è vero non sto bene per niente, mi manchi e non so cosa fare. [Così dicendo scoppia a piangere]
- Giulio: Marco che ci fai qua? - Marco: Papà io la amo! - Giulio: Bene sono contento... ma chi? - Marco: Ma come chi? Eva! Non me ne frega niente se sta con Alex e se aspetta un bambino da lui. Io la amo e glielo devo dire. - Giulio: Certo. [Gli appoggia una mano sulla fronte] - Marco: Papà non ho la febbre! - Giulio: Eh però.