C'è un motivo per cui i mostri si nascondono sotto il letto, abbiamo più paura noi di voi che voi di noi, quello sguardo sul viso, quel grido sulle labbra quando alla fine ci vedete. Ci fa dimenticare di essere stati umani anche noi. È quel briciolo di umanità che alla fine ci fa strisciare allo scoperto per farci vedere anche voi. Perché anche un mostro può avere paura del buio.
Ogni cultura ha il proprio modo di dire addio. Le consolazioni e i riti che preparano i vivi alla morte facilitano il viaggio verso ciò che viene dopo, presupponendo che ci sia un dopo, ma alla fine la morte è un viaggio che si fa da soli, per alcuni di noi quel viaggio porta lungo un sentiero nascosto, attraverso la foresta più scura, dove invece di risposte, troviamo una nuova serie di domande.
Siamo in un'eterna terra di mezzo, tra l'umano e l'indefinito. Mostri. Alcuni di questi mostri scelgono solamente di accettare ciò che sono diventati, altri no. Ci conduce alla più importante delle scelte, accettare ciò che si è, o rifiutarlo. Qual è la vera disgrazia?
La vita è fatta di scelte e, a quanto pare, anche la morte, per quelli che sono pronti è diverso, quelli che accettano il proprio destino vanno avanti, gli altri, quelli come noi, rimangono qui. Dopo che i nostri cari hanno pregato per noi e ci hanno seppelliti, siamo ancora in attesa, perché alcuni di noi si pongono una domanda: che cosa sono ora? Dove devo andare?