- Direttore Calabar: Scriva quell'ignobile frase. - Fantozzi: Non ho le mani. - Impiegato: E queste che cosa sono? - Fantozzi: Queste sono paralizzate. - Direttore Calabar: Non facci il buffone, scriva.
- Commissario Auricchio: Belva umana, guarda che tu sarai la belva umana, ma se io mi incazzo divento brutto, divento! - Fracchia: Guardi che veramente è già sulla buona strada, lei. - Commissario Auricchio: Ti spezzo la carotide, maledetto!
- Megadirettore Arcangelo: Lei è convinto di quello che ha scritto di me? - Ugo Fantozzi: Io non l'ho scritto, l'ho solo pensato. - Megadirettore Arcangelo: Lei non deve pensare, Fantozzi, questo è il suo errore. Venga con me. Avanti, su, cancelli. Bravo, Fantozzi. E ora lei scrive di se stesso quello che ha scritto di me. No, tolga quell'"un po'". Bravo Fantozzi, e mi raccomando, non lo cancelli eh? - Ugo Fantozzi: Molto gentile, Sire.
Silvani: Venghi, venghi, che sbrighiamo subito. Fantozzi: Ma non aveva... il ciclo? Silvani: A' Fantozzi, ma quale ciclo? È vent'anni che sono in menopausa.
Era la Principessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare, figlia del castellano che proprio in quei giorni aveva indetto un gran torneo per darla in sposa al valoroso cavaliere vincitore; Fantozzi se ne invaghì mostruosamente.