Il perdono non esiste. Esiste quello che fai e quello che devi pagare. Ricordatevelo quando attuate uno dei vostri piani malvagi o quando tradite, rubate, siete avidi, odiate o qualsiasi cosa facciate o pensate di fare o abbiate già fatto. Il perdono non esiste, ci sono solo le conseguenze. Io ci sono passato e non c'è perdono: c'è sofferenza, e colpa e tormento per quello che sei e che hai fatto. Quindi non fatelo, fermatevi prima che sia tardi. Mi manchi Keith, ogni momento di ogni giorno. Rimorso è tutto quello che resta.
Il divorzio non avviene all'improvviso. E le storie d'amore non finiscono all'improvviso. Tutti vogliamo essere amati, essere felici. E perché non lo siamo? Perché siamo diventati degli esperti nel sabotare la nostra felicità, nel sentirci come delle vittime, quando in realtà è stata una nostra scelta. Le brutte abitudini, i vizi, l'incapacità di mostrare amore e compassione, queste sono le cose che ci distruggono. Non siamo delle vittime, siamo i carnefici dell'amore e della felicità.
- Nathan: Cosa è successo in quel corridoio? - Dan: Keith voleva entrare nella scuola per salvare quel ragazzo. L'ho lasciato andare, sperando che gli sparasse. Poteva essere lui l'eroe... a patto che fosse un eroe morto. Ma dopo pensai: perché Keith deve fare l'eroe al posto mio? Fu allora che l'ho seguito. Jimmy piangeva, e Keith gli diceva: ce la farai. Puoi farcela. La pena nel tuo cuore, la voce nella tua testa che dice che non c'è una via d'uscita... è sbagliata. Puoi farcela. È come se stesse parlando con me. In quel momento, forse, il momento più eroico, più altruista della vita del mio caro fratellone... io l'ho odiavo da matti. Lo odiavo talmente tanto che l'avrei preso a pugni, non aveva alleviato la mia pena. La pena era ancora nel mio cuore e nella voce del ragazzo che diceva: non c'è nessuna via d'uscita, aveva ragione! E se ne stava in ginocchio d'avanti a me. Dopo che Jimmy morì, io presi la pistola e la puntai contro Keith, e lui la vide, e in quell'istante ho pensato che tutto quello che era andato storto nella mia vita, era colpa sua. Sarebbe andata meglio solo uccidendolo. Premendo quel grilletto sarebbe tutto finito. Così feci ciò che non dovevo. Ma non è finita niente. Ho rovinato tutto. Mi dispiace tanto. Mi dispiace figlio mio. Mi dispiace tanto. - Nathan: Ci sono molte persone a cui dovresti dire mi dispiace tanto. Ma io non sono una di queste. Non sarei dove sono se non fosse stato per te. La mia carriera, la mia famiglia... la mia vita. Non importa ciò che hai fatto, tu sei mio padre. Sei mio padre e io ti voglio bene.
- Dan: Cosa stiamo facendo di nuovo qui? - Keith: Credo che non abbiamo mai lasciato questo posto. - Dan: Keith? Se potessi tornare indietro io... - Keith: Tu non puoi. Questo lo sappiamo entrambi. - Dan: Mi dispiace tanto... per quel giorno e ogni giorno passato. - Keith: Lo so bene, Dan. E ti perdono. - Dan: Ti ho portato via da tutti quelli che avevi nel cuore, come puoi perdonarmi? - Keith: Sei morto, quando potrei perdonarti se non adesso? Sai, Dan, tu hai fatto delle cose orribili che non si possono cambiare in nessuna maniera. Ma ti sei impegnato per cercare di riparare. Sei stato un uomo migliore. - Dan: Ho mentito sul mio trapianto di cuore. Il libro e lo show erano una frode. Io non sono stato un uomo migliore. - Keith: Non ho detto che sei perfetto. Non lo è nessuno; ma comunque hai imparato quali sono le cose importanti. Hai messo i tuoi amici e la famiglia per primi. E sei anche diventato altruista e la persona gentile che desideravo tu fossi. - Dan: Quello che praticamente eri tu. Per molti anni sono stato geloso di te. Avrei dovuto provare a somigliarti, essere orgoglioso di te. Sono orgoglioso di te. Ti voglio bene Keith. - Keith: Ti voglio bene anch'io. Su vieni. Quella voce aveva torto: puoi farcela. Adesso vieni, facciamo una passeggiata. - Dan: Lo so dove stai andando, che cosa ne sarà di me? - Keith: Non ti preoccupare. Ora fidati di me.
Haley: Quando una canzone risveglia un ricordo; Quinn: quando i granelli di polvere danzano nella luce distogliendo la nostra attenzione dal resto; Dan: quando ascolti il rumore del treno sotto le rotaie in lontananza nella notte e ti chiedi dove sia diretto. Brooke: Fai un passo oltre quello che sei e a dove ti trovi. James: Per un breve istante, entri nel mondo magico. Questo è quello che credo.
Diamo per scontato il fatto di essere felici fino a quando non facciamo del male a qualcuno o a noi stessi. Serviamo rancore e messi di fronte ai nostri errori, inventiamo un nuovo passato e reinventiamo noi stessi, o almeno ci proviamo. Siamo orgogliosi, volitivi, tremendamente scorretti e alla fine le nostre menzogne si ritorcono contro di noi.
Il perdono non è mai facile, è facile l'amarezza, ancor più facile l'odio. Ma perdonare è difficile. A volte si dicono cose che non si pensano o si fanno cose che non si possono cancellare. Si, a volte si fanno cose che non si possono cancellare, e continuiamo a farle per soffocare il dolore. Tutti hanno paura di qualcosa. Io avevo paura, stavo morendo. Ma di fronte alla disperazione ebbi una rivelazione: quel che ho fatto è quel che sono, ma quel che ho fatto non è quel che sarò. Sono passati quasi 37 milioni di secondi, 10 mila ore signori; 14 mesi da quando ho compreso che quello che ho fatto non è quello che veramente sono. Liberatevi dal peso degli errori passati e il vostro cuore diventerà più forte, io lo sono bene: il mio doveva cedere molto tempo fa. Ma questo non cancellerà ciò che avete fatto. Il vostro passato è lì fuori e ha la memoria lunga.