- Gaius: Chi sei tu? - Merlino: Oh, io... ho... una lettera. - Gaius: Non ho i miei occhiali! - Merlino: Sono Merlino. - Gaius: Il figlio di Hunith? - Merlino: Si! - Gaius: Ma non dovevi arrivare qui mercoledì? - Merlino: Oggi è mercoledì. - Gaius: ... Ah.
- Uther: Sei affetto da disturbi mentali? - Merlino: Mi sa di sì. - Gaius: Cercherò di trovare una cura. - Uther: Sarà meglio... altrimenti ci sarà una carenza di frutta e verdura!
- Gaius: Merlino, in piedi. Artù sarà anche via ma io ci sono. Perché la vasca delle sanguisughe è ancora sporca? Come ti è venuta l'idea di startene tutto il giorno a poltrire? - Merlino: Credete che io stia qui a poltrire? Non ho avuto un attimo per poltrire da quando sono arrivato a Camelot! Devo sempre correre dietro ad Artù... fai questo Merlino, fai quello Merlino! E se non sono con Artù sono con voi, e se non sono con voi realizzo il mio destino! Lo sapete quante volte ho salvato la vita ad Artù? Ho perso il conto... qualcuno si è degnato di dirmi grazie? No! Ho combattuto grifoni, streghe e banditi, mi hanno avvelenato, picchiato, tirato la frutta e tutto questo nascondendo chi sono, perché se si venisse a sapere Re Uter mi farebbe giustiziare. Mi sembra che mi tirino da talmente tante direzioni che non so da che parte girarmi! [Sbuffa ed esce, lasciando Gaius imbambolato]
- Gaio: Hai giocato ad essere Dio, merlino. Hai intrapreso un sentiero scelto da te. Lo hai portato al trionfo ma chissà cosa gli riserva il futuro. - Merlino: Già. Non so cosa ci sia scritto sul vostro invito, ma il mio dice "festeggiamento.