Scritta da: Silvana Stremiz
in Frasi di Film » Avventura
- Arcieri!
- Perdonate Sire, non colpiremo i nostri uomini?
- Si, ma colpiremo anche i loro e noi abbiamo riserve.
dal film "Braveheart - Cuore impavido" di
- Arcieri!
- Perdonate Sire, non colpiremo i nostri uomini?
- Si, ma colpiremo anche i loro e noi abbiamo riserve.
Katsumoto: Questo tempio è stato costruito dalla mia famiglia mille anni fa. Il mio nome è Katsumoto... tu come ti chiami? Le mie parole non sono corrette? Mi eserciterò nella tua lingua con te, se tu vorrai onorarmi.
Nathan Algren: Mi hai tenuto in vita solo per esercitarti? Allora che vuoi?!
Katsumoto: Conoscere il mio nemico.
Nathan Algren: Ho visto quello che fai tu ai nemici.
Katsumoto: Nel tuo Paese... i guerrieri non uccidono?
Nathan Algren: Non tagliamo la testa a uomini sconfitti e inermi.
Katsumoto: Il generale Hasegawa mi ha chiesto di aiutarlo a togliersi la vita. Un Samurai non sopporta la vergogna della sconfitta, è stato un onore tagliargli la testa. Molte nostre usanze a voi sembrano strane, lo stesso vale per noi con le vostre. Per esempio, non presentarsi è considerato estremamente scortese, anche tra nemici.
Nathan Algren: Nathan Algren.
Katsumoto: Sono molto onorato. Mi è piaciuta molto questa conversazione.
Nathan Algren: Ho delle domande.
Katsumoto: Io ho fatto la mia presentazione e tu hai fatto la tua presentazione. È stata una splendida conversazione.
Nathan Algren: Ho delle domande.
Katsumoto: Le domande dopo.
Nathan Algren: Chi era il guerriero con l'armatura rossa?
Katsumoto: Era mio cognato Hirotaro.
Nathan Algren: E la donna che si occupa di me?
Katsumoto: Mia sorella, moglie di Hirotaro. Si chiama Taka.
Nathan Algren: Ho ucciso suo marito?
Katsumoto: È stata una buona morte.
Sono solo due le regole che contano davvero: quello che un uomo può e quello che un uomo non può.
La televisione condiziona la vita della gente. La televisione è Matrix.
Vuoi sentire una storia...
C'è una ragazza e c'è una specie di... un uomo magico...
Questa storia si svolge in una... in una terra lontana.
Will: Hai lasciato Jack al Kraken
Elisabeth: È salvo adesso, è finita. Will non avevo scelta
Will: Hai scelto di non dirmelo
Elisabeth: Non potevo, ero io a dover portare quel peso
Will: Ma non l'ho portato lo stesso, senza sapere che fosse? Pensavo...
Elisabeth: Pensavi che lo amassi?
Will: Se fai le tue scelte da sola, come posso fidarmi?
Elisabeth: Non puoi.
E perché vieni a farmi una predica ipocrita su come ci si comporta con gli altri quando tu te ne vai in giro mandando al diavolo tutti perché hai paura di scoprire che anche tu hai dei sentimenti?
Deliranza! Che Bellanza!
Lontano su nebbiosi monti gelati
in antri oscuri e desolati.
Partir dobbiamo, l'alba scordiamo
per ritrovare gli ori incantati.
Ruggenti pini sulle vette
dei venti il pianto nella notte.
Il fuoco ardeva fiamme spargeva
alberi accesi torce di luce.
- Mikaela: Certo che ti mancavo da morire Sam!
- Sam: Non è mia la colpa, okay? Senti, sono una vittima!
- Mikaela: Una vittima? Di cosa, di cosa? Di una ragazzina di 40 chili?
- Sam: Era come avere appeso al collo un bue muschiato.
- Mikaela: e perché le mettevi la lingua in bocca?
- Sam: Io?
- Mikaela: Tu, si!
- Sam: Quel bue muschiato mi leccava con tre metri di lingua rasposa. Beh non fa per me, okay Mikaela? E puzzava di gasolio, di gasolio, di quello tossico!
- Mikaela: Sei proprio una femminuccia!
- Sam: Facciamo 10 secondi di silenzio, adesso. Non ti parlo per 10 secondi.
- Mikaela: Tu invece ci parli con me o sono guai!
- Sam: Con te non parlo per 10 secondi quindi te ne restano 3.
- Mikaela: d'accordo, puoi non parlarmi quanto vuoi ma non puoi impedire a me di farlo.
- Sam: Che volevi dire?
- Mikaela: Spero che te la sia spassata perché te con me hai chiuso!