Katsumoto: Questo tempio è stato costruito dalla mia famiglia mille anni fa. Il mio nome è Katsumoto... tu come ti chiami? Le mie parole non sono corrette? Mi eserciterò nella tua lingua con te, se tu vorrai onorarmi. Nathan Algren: Mi hai tenuto in vita solo per esercitarti? Allora che vuoi?! Katsumoto: Conoscere il mio nemico. Nathan Algren: Ho visto quello che fai tu ai nemici. Katsumoto: Nel tuo Paese... i guerrieri non uccidono? Nathan Algren: Non tagliamo la testa a uomini sconfitti e inermi. Katsumoto: Il generale Hasegawa mi ha chiesto di aiutarlo a togliersi la vita. Un Samurai non sopporta la vergogna della sconfitta, è stato un onore tagliargli la testa. Molte nostre usanze a voi sembrano strane, lo stesso vale per noi con le vostre. Per esempio, non presentarsi è considerato estremamente scortese, anche tra nemici. Nathan Algren: Nathan Algren. Katsumoto: Sono molto onorato. Mi è piaciuta molto questa conversazione. Nathan Algren: Ho delle domande. Katsumoto: Io ho fatto la mia presentazione e tu hai fatto la tua presentazione. È stata una splendida conversazione. Nathan Algren: Ho delle domande. Katsumoto: Le domande dopo. Nathan Algren: Chi era il guerriero con l'armatura rossa? Katsumoto: Era mio cognato Hirotaro. Nathan Algren: E la donna che si occupa di me? Katsumoto: Mia sorella, moglie di Hirotaro. Si chiama Taka. Nathan Algren: Ho ucciso suo marito? Katsumoto: È stata una buona morte.
E perché vieni a farmi una predica ipocrita su come ci si comporta con gli altri quando tu te ne vai in giro mandando al diavolo tutti perché hai paura di scoprire che anche tu hai dei sentimenti?
- Mikaela: Certo che ti mancavo da morire Sam! - Sam: Non è mia la colpa, okay? Senti, sono una vittima! - Mikaela: Una vittima? Di cosa, di cosa? Di una ragazzina di 40 chili? - Sam: Era come avere appeso al collo un bue muschiato. - Mikaela: e perché le mettevi la lingua in bocca? - Sam: Io? - Mikaela: Tu, si! - Sam: Quel bue muschiato mi leccava con tre metri di lingua rasposa. Beh non fa per me, okay Mikaela? E puzzava di gasolio, di gasolio, di quello tossico! - Mikaela: Sei proprio una femminuccia! - Sam: Facciamo 10 secondi di silenzio, adesso. Non ti parlo per 10 secondi. - Mikaela: Tu invece ci parli con me o sono guai! - Sam: Con te non parlo per 10 secondi quindi te ne restano 3. - Mikaela: d'accordo, puoi non parlarmi quanto vuoi ma non puoi impedire a me di farlo. - Sam: Che volevi dire? - Mikaela: Spero che te la sia spassata perché te con me hai chiuso!
Le nostre vite cambiarono perché dovevano cambiare e che la vera magia dei pantaloni è stata l'essere testimoni di tutto questo e in qualche modo nell 'averci tenuto insieme anche quando sembrava che niente sarebbe stato più lo stesso. Alcune cose sarebbero cambiate ma sapevamo che per quanto i nostri percorsi avrebbero potuto portarci lontano in qualche modo, quello che ci univa non si sarebbe mai spezzato permettendoci di superare qualsiasi difficoltà. A noi! A chi eravamo e a chi siamo! E a chi saremo! Ai pantaloni! Alla sorellanza! A questo momento e al resto della nostra vita! Vicine e lontane.