- Watson: Quello che non posso accettare è la sua campagna di sabotaggio contro la mia relazione con Mary. - Holmes: Ho capito. - Watson: Sicuro? - Holmes: Certo. - Watson: Io non ci giurerei. - Holmes: È logorato. Si sente un po' fragile... - Watson: Non sono fragile. - Holmes: Ha bisogno di riposo. Mio fratello Michael ha una piccola proprietà a Cisaster, bellissimo parco. C'è un tempietto. Ci facciamo un agnello allo spiedo. - Watson: Ci facciamo? Holmes! Se dovessi andare in campagna ci andrei con la mia futura moglie. - Holmes: Ma certo, se è necessario. - Watson: No, non noi tre ma solo io e Mary. Lei non è... - Holmes: Cosa? Invitato? Ma perché mio fratello non dovrebbe invitarmi nella sua casa di campagna? Watson, lo ammetta! Lei non ragiona! - Watson: Lei non è umano!
- Sei cotta di me. - Non sono cotta di te. Sono Dona. - Non capisco, spiegami. - Potrei fare la stessa cosa anche con Bertha. - Allora vuol dire che hai una cotta anche per Bertha. - Uhm, e se fosse vero? - Facciamo qualcosa a tre? - Credimi: Se fossi così fortunato da avermi, non vorresti condividermi.
- Holmes: Tempismo impeccabile, Lestrade. Ce n'è una per il medico, e uno per la forca. - Lestrade: Lei avrebbe dovuto aspettare il mio segnale. - Holmes: Se l'avessi fatto lei ora avrebbe un cadavere in più e un criminale in meno... e poi io lavoro per i genitori della ragazza, non per Scotland Yard... Perché abbaino pensato che le servisse aiuto non so immaginarmelo...
- Watson: Il gilet era mio. - Holmes: Pensavo fossimo d'accordo che le stava piccolo. - Watson: Lo voglio, è mio. - Holmes: Eravamo d'accordo. - Watson: Deve ridarmelo.
- Bones: E cosa significa questo? - Booth: Significa che puoi amare molte persone a questo mondo, Bones, ma in realtà ce n'è soltanto una che ami di più. - Bones: E come fai a sapere chi ami di più se sei confuso da messaggi chimici che viaggiano attraverso il tuo sistema limbico? - Booth: Lo sai e basta. - Bones: E se ti lasci scappare quella persona? - Booth: Quella persona non va da nessuna parte.