- Ron: Sta' tranquilla, sarà qui a momenti. [Hermione lo colpisce] - Hermione: Vuoi smetterla di mangiare? Il tuo migliore amico è scomparso. - Ron: Ma perché... voltati squinternata. - Ginny: È di nuovo coperto di sangue, perché è sempre coperto di sangue?
Ginny: Mamma! [Molly si affaccia dalle scale] Molly: Dimmi, cosa c'è? Ginny: Mi chiedevo solo quando è arrivato Harry Molly: Cosa? Harry? Harry chi? Ginny: Ma Harry Potter, naturalmente Molly: Lo saprei se Harry Potter fosse in casa mia, credimi. Ginny: Beh il suo baule è in cucina e anche la sua civetta Molly: Ma no, cara, ne dubito seriamente [Ron si affaccia qualche rampa più su] Ron: Harry? Qualcuno ha detto Harry? Ginny: Io, ficcanaso, è di sopra con te? Ron: Certo che no, lo saprei se il mio migliore amico fosse in camera mia, no? [arriva anche Hermione] Hermione: Era una civetta quella che ho sentito? Ginny: Non l'hai visto, vero? A quanto pare gironzola per casa Hermione: Davvero? Harry: Davvero.
Silente: So riconoscere una causa persa quando ne vedo una... deplorevole... l'avrei considerato un trionfo personale se tu avessi consentito a tornare ad Hogwarts. Va beh, sei come il mio amico Potter qui, unico nel suo genere, bene, addio Horace. [Silente ed Harry lasciano la casa] Lumacorno [raggiungendoli]: Va bene! Accetto! Ma voglio il vecchio studio della professoressa Gaiamens non quel gabinetto che avevo prima... e mi aspetto un aumento! Viviamo in tempi pazzi! Pazzi! Silente [rivolto ad Harry]: Mh-mh... pazzi davvero.
Lumacorno: credevo che avresti preparato tu il rimedio in quattro e quattr'otto, Harry. Harry: pensavo ci volesse una mano più esperta, signore. [Ron abbraccia Lumacorno] Ron: ciao tosoro, bevi qualcosa? Lumacorno: forse hai ragione.
Lumacorno: fu una studentessa a regalarmi Francis, un pomeriggio di primavera scoprii una boccia sulla mia scrivania con pochi centimetri di acqua cristallina dentro. Sulla superficie galleggiava un petalo di fiore, mentre lo guardavo affondò, poco prima di toccare il fondo... si trasformò in un pesciolino... una magia stupefacente, meravigliosa da contemplare. Il petalo proveniva da un giglio: tua madre. Il giorno in cui scesi di sotto, in cui la boccia era vuota, fu il giorno in cui tua madre... io lo so perché sei qui, ma non posso aiutarti... mi rovinerebbe Harry: sa perché sono sopravvissuto, professore? La notte in cui ebbi questa? Grazie a mia madre, perché lei ha sacrificato se stessa, perché si è rifiutata di farsi da parte, perché il suo amore era più potente di Voldemort.
Sentite, sembra tutto grandioso a sentirlo così ma la verità è che ho avuto fortuna, non sapevo quello che facevo metà del tempo ho avuto quasi sempre un aiuto. Affrontare queste cose nella vita reale non è come a scuola, a scuola quando commetti un errore puoi sempre riprovare il giorno dopo, ma lì fuori quando sei a un istante dall'essere ucciso o vedi un amico morire davanti ai tuoi occhi non sapete che cos'è.
Umbridge: ricopierà alcune frasi per me oggi signor Potter... dunque, voglio che lei scriva "non-devo-dire-bugie" Harry: per quante volte? Umbridge: beh diciamo quanto ci vuole perché il messaggio "penetri".