Avevo davanti agli occhi tutta la mia vita come se l'avessi già vissuta: un'inifinita processione di feste, balli di società, yacht paritite di polo... sempre la stessa gente gretta lo stesso stupido cicaleccio. Mi sentivo sempre sull'orlo di un precipizio, e non c'era nessuno a trattenermi, nessuno a cui lo cosa importasse o che se ne rendesse almeno conto.
Rose, non sei certo uno zuccherino, va bene? Direi persino che sei una bisbetica viziata... Ma sotto questa facciata sei la più fantastica, la più straordinaria, la creatura più splendente che abbia mai conosciuto.
[Durante la partita a poker dove il premio comprende anche due biglietti per il Titanic] - Jack: Va bene. È il momento della verità. La vita di qualcuno qui sta per cambiare. Fabrizio? [Fabrizio mostra le carte] Niente. Olaf? [Olaf mostra le carte] Niente. Sven? [Sven mostra le carte] Oh, due coppie... Scusa tanto, Fabrizio. - Fabrizio: Che scusa, ma vaffanculo! Hai scommesso tutto quello che avevamo. - Jack: Scusa tanto, non rivedrai tua madre per un bel po' di tempo... perché noi ce ne andiamo in America! [mostra le carte] Full, ragazzi! Wo-hoo! - Fabrizio: Evviva! Oh Dio Mio, ti ringrazio!
Il futuro di nuovo ignoto scorre verso di noi, e io lo affronto per la prima volta con un senso di speranza. Perché se un robot, un Terminator, può capire il valore della vita umana, forse potremo capirlo anche noi.