Paolo: "Allora che ne dici, ti piace?... Oh, guarda che questo è l'ultimo modello: un Nokia fantastico." Step: "Un telefonino?" Paolo: "Forte, eh? Prende dappertutto. Pensa che l'ho avuto grazie a un amico, perché ancora non si trova nei negozi. È un N70, ha tutto ed è pure piccolo. Entra nella tasca della giacca." Step: "Certo che ne hai di amici attivi, eh?" Paolo: "Et voilà, visto? E poi si apre così e si può escludere il suono e vibra soltanto. Tieni." Step: "Grazie... Un telefonino mi mancava proprio." Paolo: "Hai già il numero: 335 808080, facile no? Sempre il mio amico della Telecom." Step: "Bellissimo, ora però devo assolutamente fare una doccia."
Ciao mitico! Ma come stai? Oh, che piacere assurdo sentire la tua voce, anche se solo in segreteria. Non sai quanto mi manchi... Da morire. Roma è vuota senza di te. Ma mi hai riconosciuto, vero? Sono Pallina. Certo ormai la mia voce è un po' più da donna. Allora, ti devo raccontare una marea di cose. Da dove cominciamo? Vediamo un po'... Tanto me la posso prendere comoda, i miei stanno fuori, telefono da casa e spendo che è una meraviglia visto che mi hanno pure fatto arrabbiare. Così li punisco un po', va...
Non ci posso credere... Step. Lo sapevo, lo sapevo, ero sicura che tornava oggi. Non ci posso credere. Mamma mia, certo che è dimagrito un sacco. Però sorride. Sì, mi sembra che stia bene. Sarà felice? Magari è stato bene fuori. Troppo. Ma che, sono cretina? Mi faccio prendere dalle gelosie. Ma che diritto ne ho poi? Nessuno... E allora? Mamma, come sto messa. Sul serio, sto troppo male, troppo. Cioè, io sono troppo felice. Troppo. È tornato. Non ci posso credere. Oddio, sta guardando verso di me!
Paolo: "Ecco, lo sapevo, lo sapevo! Ma come mai con te finisce sempre così?" Step: "Ma che dici! Se la macchina l'ho appena presa!" Paolo: "Volevo dire che con te non si può mai stare tranquilli!" Step: "Ok... Va bene adesso?" Paolo: "Niente da fare, con te non c'è mai un attimo di tranquillità." Step: "Ma dai, lo sai benissimo che stavo scherzando. Non stare lì a preoccuparti, sono cambiato." Paolo: "Ancora? Ma quanto sei cambiato?" Step: "Questo non lo so, sono tornato a Roma per verificarlo."
Step: "Grazie delle birre." Eva (hostess): "Dovere." Step: "Se hai dei problemi... c'è il mio numero di Roma... È stato il mio esame al corso di grafica." Eva (hostess): "È andato bene?" Step: "Erano tutti molto soddisfatti. Hanno trovato geniale dividerlo in bianco e azzurro." Eva (hostess): "Carino."
Step: "Allora, vuole sapere perché sono partito?" Signora: "Si." Step: "Guardi che è una storia lunga... Si chiamava Pollo, ecco. Strano nome, vero? Ecco, è l'amico che ho perso più di due anni fa. Stava sempre insieme alla sua ragazza, Pallina. Una persona troppo forte, occhi vispi, sempre allegri, fortissima, dalla battuta facile e pungente... Io invece stavo con Babi, che era la migliore amica di Pallina."
Step: "È nervosa?" Signora: "Da morire." Step: "Tanto, signora, se è destino è destino." Signora: "Che vuol dire?" Step: "Quello che ho detto." Signora: "Sì, ma cosa ha detto?" Step: "Ha capito benissimo." Signora: "Sì, ma speravo di non capire. Ho il terrore degli aerei." Step: "Non si era capito... Pensi che la maggior parte dei disastri aerei avviene alla partenza oppure..." Signora: "Oppure?" Step: "All'atterraggio. Cioè fra poco." Signora: "Ma che sta dicendo?" Step: "La verità, signora, bisogna sempre dire la verità."
Step: "È buonissima, grazie, perfetta, fredda al punto giusto. Portata da lei poi, sembra proprio quella birra della pubblicità." Eva (hostess): "Ma mi tolga una curiosità, qual è la prima cosa che dimenticherà?" Step: "Forse com'era vestita..." Eva (hostess): "Non le piace la nostra divisa?" Step: "Molto. È che la immaginerò in maniera diversa..."
Signora: "Vede, allora è facile. Quando a una ragazza le si dice che è gnocca, vuol dire che è 'buona' come quelli che ha mangiato lei." Step: "Sì, ma mi fa ridere pensarla come uno gnocco. Mi sa di... come si dice... ecco: goffo!" Signora: "E no! Lei deve pensare a quegli gnocchi con sopra il sugo caldo, quel pomodoro dolce, quelli che si sciolgono in bocca, quasi si incollano tanto che la lingua poi li deve staccare dal palato." Step: "Sì, insomma ho capito. A lei piacciono da morire gli gnocchi." Signora: "Abbastanza." Step: "Li mangia spesso?" Signora: "A Roma molto spesso. A New York non ho mai mangiato italiano, che ne so, così, per principio." Step: "Strano, dicono che ci sono un sacco di ristoranti italiani buonissimi. Oh, ecco, sta tornando la... 'gnocca'."
Step: "Eva è un bellissimo nome." Eva (hostess): "Grazie." Step: "Lei è un po' come la prima Eva, lei mi tenta... Ma è una tentazione lecita. Posso avere un'altra birra?" Eva (hostess): "Ma è la terza..." Step: "E certo, se continua a passare così... Io bevo per dimenticarla... Ma conta sempre quello che bevono tutti, o sono io che le sono rimasto particolarmente impresso?" Eva (hostess): "Decida lei. Sappia che è l'unico che ha chiesto una birra."