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La donna è mobile ed io mi sento mobiliere.
dal film "Signori si nasce" di Mario Mattoli
La donna è mobile ed io mi sento mobiliere.
I domestici sono nemici pagati. Io il mio non lo pago per non offenderlo.
Sei bella, conturbante e, se mi consente, adiacente.
Io non faccio il cascamorto; se casco, casco morto per la fame.
Per prendere un caffè e tradire la moglie c'è sempre tempo.
A casa nostra, nel caffelatte non ci mettiamo niente: nè il caffè, nè il latte.
Negli harem si divertono. Cantano, ballano e affini.
"Mi sembrate annoiato. Ma come, non è bello essere duca?"
"Sì, ma sapete com'è: è una carriera senza avvenire".
Sei del Polesine? Vieni qua alluvionata mia!
Sono pallido come un morto: mi alleno.