Scritta da: Andrea Manfrè
in Frasi di Film » Drammatico
- Ma qui fate di tutto un rituale, vero?
- Questa è l'arte di trasformare l'abitudine in piacere, colonnello.
dal film "Memorie di una geisha" di Rob Marshall
- Ma qui fate di tutto un rituale, vero?
- Questa è l'arte di trasformare l'abitudine in piacere, colonnello.
Noi non diventiamo geishe per seguire il nostro destino. Noi diventiamo geishe perché non abbiamo scelta.
Il cuore muore di morte lenta. Perdendo ogni speranza come foglie. Finché un giorno non ce ne sono più. Nessuna speranza. Non rimane nulla.
Lei si dipinge il viso per nascondere il viso. I suoi occhi sono acqua profonda. Non è per una geisha desiderare. Non è per una geisha provare sentimenti. La geisha è un'artista del mondo, che fluttua, danza, canta, vi intrattiene. Tutto quello che volete. Il resto è ombra. Il resto è segreto.
Non si può dire al sole "più sole". O alla pioggia "meno pioggia".
Per un uomo, la geisha può essere solo una moglie a metà. Siamo le mogli del crepuscolo.
Eppure appendere la gentilezza, dopo tanta poca gentilezza, capire come una bambina con più coraggio di quanto creda, trovi le sue preghiere esaudite, non può chiamarsi felicità? Dopo tutto, queste non sono le memorie di un'imperatrice, né di una regina. Sono memorie... di un altro tipo.
Una storia come la mia non andrebbe mai raccontata, perché il mio mondo è tanto proibito quanto fragile. Senza i suoi misteri non può sopravvivere. Di cento, non ero nata per una vita da geisha. Come molte cose, nella mia strana vita, ci fu trasportata dalla corrente.
La prima volta che seppi che mia madre stava male fu quando mio padre ributtò in mare il pesce e la sera soffrimmo la fame. "Per capire il vuoto", lui ci disse.
In quel momento, mi trasformai da una ragazzina con davanti a sé il vuoto in una persona con uno scopo. Vidi che essere una geisha poteva essere un gradino per qualcos'altro. Un posto nel suo mondo.
La parola "geisha" significa "artista", ed essere geisha vuol dire essere valutata come un'opera d'arte in movimento.
Al tempio c'è una poesia intitolata "la mancanza", incisa nella pietra.
Ci sono 3 parole, ma il poeta le ha cancellate.
Non si può leggere la mancanza, solo avvertirla.