La mia torcia ora era un raggio di luna, la mia bocca un serbatoio di sperma, il muro una paratia, la camicia era la gusa, la cravatta restava la cravatta e la cinta la cinta. Ma certe cose non sarebbero più rimaste le stesse.
Tutti credono che io sia cresciuto in una fattoria, e forse in un certo senso è vero, ma avevo già vissuto mille vite in quelle sei settimane, nel'inverno del 1931.