Scritta da: Federico
in Frasi di Film » Drammatico
Le cose che possiedi, finiscono col possederti.
dal film "Fight Club" di David Fincher
Le cose che possiedi, finiscono col possederti.
Questa è la tua vita e sta finendo un minuto alla volta.
A volte, l'unica cosa che resta da fare è stringersi tra le braccia un'ultima volta e poi lasciarsi.
[Riferendosi a Nate] Sempre così pensieroso, così tormentato... una ragazza vuole Romeo, non Amleto!
Indossiamo tutti della maschere diverse per diversi motivi.
Indossiamo alcune maschere perché rappresentano davvero chi vogliamo essere. Altre le indossiamo perché non abbiamo il coraggio di affrontare quello che c'è davvero sotto... o perché sono quello che qualcun altro avrebbe bisogno che fossimo. E indossiamo alcune maschere perché speriamo che ci nascondano... Ma è quello il problema di indossare delle maschere. Possono essere strappate via in ogni momento...
Solo perché non staremo insieme, non significa che non ti amerò.
- Blair: Solo perché sei vestito male non vuol dire che non sei Chuck Bass.
- Chuck: Perché dovrei voler essere lui?
- Blair: Avresti dovuto dirmi che ti avevano sparato.
- Chuck: Strano che non sia stata tu a farlo.
- Blair: L'ho fatto. Molte volte, nei miei sogni, quelli belli. Ma se ti fosse successo qualcosa di brutto, avrei voluto saperlo.
- Chuck: Quando mi sono ripreso i miei documenti erano scomparsi... Nessuno sapeva chi fossi, nessuno sarebbe venuto a cercarmi... ho pensato che se ero vivo, non doveva esserlo per forza anche Chuck Bass.
- Blair: Cambiare il tuo nome non cambia ciò che sei.
- Chuck: È un buon inizio... è un'occasione per vivere in un modo semplice, guadagnarsi il rispetto della gente, magari diventare una persona che qualcuno riesca ad amare...
- Blair: C'era già qualcuno che ti amava. E il minimo che devi a lei e a tutti quelli che vuoi dimenticare è non scappare. Cosa che invece stai facendo. E non credo che quel grande uomo che hai intenzione di diventare sia un codardo. Credo che affronterebbe quello che ha fatto.
- Chuck: Ho distrutto l'unica cosa che abbia mai amato...
- Blair: ... Io non ti amo più. Ma ci vuole molto di più di te per distruggere Blair Waldorf...
- Chuck: La tua vita sarebbe molto più facile se io non tornassi.
- Blair: È vero... Ma non sarebbe il mio mondo senza di te...
L'Upper East Side era come un'opera di Fitzerald o Thackeray. Adolescenti che si comportano da adulti, adulti che si comportano come adolescenti, segreti ben custoditi, pettegolezzi diffusi, il tutto con dei segni di ricchezza davvero opulenta. E i membri di questa società erano un'elite così ristretta che non permettevano di acquistare un biglietto di ingresso al suo interno, era un diritto di nascita, un diritto che io non avevo avuto e che tutti i miei più grandi successi non me l'avrebbero mai fatto guadagnare. Tutto ciò che potevo paragonare a quel mondo era ciò che avevo letto nei libri. Ma fu proprio questo a darmi l'idea. Se non ero nato in quel mondo forse avrei potuto scrivere di me stesso al suo interno. Avevo ascoltato molte conversazioni tanto da poter essere in grado di simulare il linguaggio delle ragazze della Constance. Ma ogni scrittore ha bisogno della sua musa e io non lo sono stato fino a quando non ho visto la foto di Serena in quel vestito bianco, quella foto mi ha fatto capire di avere qualcosa dentro di me abbastanza forte da creare una leggenda... e lanciare un sito internet. In poche settimane stavo ricevendo decine di mails con storie sugli Upper East Siders e le postavo anonimamente. E poi ho avuto di più. Presto era diventato un mostro. Tutti inviavano suggerimenti. E quando Serena è tornata dal collegio ho scritto il primo post su di me... il ragazzo solitario, l'estraneo, il perdente. Potrei essere stato uno scherzo ma almeno le persone parlavano di me.
Ci sono momenti nella vita in cui speri di non aver preso decisioni affrettate e momenti in cui lo sai e basta. Avevo incontrato il compagno della mia vita, ne ero certa.
Mi dispiace, sono stato sciocco, a pensare che avresti scelto me e non lui.