Ho sempre sentito dire che ti passa davanti agli occhi tutta la vita nell'istante prima di morire. Prima di tutto, quell'istante non è affatto un istante, si allunga, per sempre... come un oceano di tempo. Per me fu lo starmene sdraiato al campeggio dei boy scout a guardare le stelle cadenti, le foglie gialle degli aceri che fiancheggiano la nostra strada, le mani di mia nonna e come la sua pelle sembrava di carta... e la prima volta che da mio cugino Tony vidi la sua nuovissima Firebird. E Jamie... e Jamie... e Caroline. Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo, ma è difficile restare arrabbiati quando c'è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme... ed è troppa. Il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare e poi mi ricordo di rilassarmi e smetto di cercare di tenermela stretta, dopo scorre attraverso me come pioggia e io non posso provare altro che gratitudine... per ogni singolo momento della mia stupida piccola vita. Non avete minima idea di cosa sto parlando... ne sono sicuro. Ma non preoccupatevi... un giorno l'avrete.
Lasciatemi soffrire tranquillo. Chi vi chiede niente a voi? Vi ho chiesto qualcosa? No. Voglio solo soffrire bene. Mi distraete. Non mi riesco a concentrà. Con voi qua non riesco... Soffro male, soffro poco, non mi diverto. Non c'è quella bella sofferenza...
Un uomo in una stanza, seduto, guarda il rubinetto che perde. L'uomo pensa: è una goccia, è soltanto una goccia. Certo, pensò l'uomo, esistono gocce piccole e gocce grandi. Le gocce non sono mica tutte uguali, è una bugia quella che si dice "sono uguali come due gocce d'acqua", non è vero. Le gocce sò tutte diverse, pensò l'uomo. Queste per esempio, di questo rubinetto, potrebbero essere gocce piccole. Eh, ma se pure fossero tutte gocce piccole, pensa, alla fine tante piccole gocce riempiranno il lavandino. Allora, pensò l'uomo, assisterò alla fatale goccia, quella che fa traboccare il vaso. L'acqua finirà sul pavimento. Allora mi bagnerò i piedi, pensò l'uomo, certo... certo i piedi potrei tirarli su per non bagnarmeli, eh ma però sarebbe inutile... sarebbe inutile e pure... e pure imbarazzante, perché tanto l'acqua aumenterebbe, salirebbe di livello e alla fine io i piedi me li bagnerei lo stesso. Allora meglio tenerli per terra, pensò l'uomo, meglio tenere i piedi per terra. L'uomo pensa "alla fine l'acqua diventerà così tanta che la massa d'acqua e il suo peso sfonderanno il pavimento della mia stanza", che... che poi il pavimento della mia stanza è il soffitto della stanza del piano di sotto, e allora l'acqua allagherà la stanza del piano di sotto con tutti gli oggetti utili e inutili che stanno dentro in una stanza e tutte le persone che la abitano. L'uomo pensa "l'acqua aumenterà ancora e sarà così tanta che sfonderà pure il pavimento della stanza di sotto che è il soffitto della stanza ancora sottostante". L'uomo pensa "io abito all'ultimo piano di un palazzo di venticinque piani". Venticinque stanze crolleranno una dentro l'altra, alla fine il condominio si ridurrà in una... in una rovina, l'acqua affogherà le macerie. L'uomo seduto nella stanza guarda la goccia e vede il diluvio, pensa "non è possibile", no pensa "no non è possibile", davvero non è possibile. Così l'uomo nella stanza si gira verso il muro, smette di pensare alla goccia, chiude gli occhi, sorride e si addormenta serenamente.