Citazioni inserite da Edoardo Grimoldi

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Scritta da: Edoardo Grimoldi
Homer: vendete giocattoli?
Commesso: vendiamo oggetti provenienti da luoghi in cui gli uomini temono di mettere piede e yogurt congelato che io chiamo congurt.
Homer: vorrei qualcosa per il compleanno di mio figlio.
Commesso: prenda questo oggetto, ma attenzione porta con sé una terribile maledizione.
Homer: oh questo è male!
Commesso: ma con esso è compreso un congurt gratis!
Homer: questo è bene!
Commesso: anche il congurt ha una maledizione!
Homer: questo è male!
Commesso: ma può arricchirlo con uno sciroppo di suo gusto!
Homer: questo è bene!
Commesso: gli sciroppi contengono benzoato di potassio.
(homer sta in silenzio)
commesso: e questo è male!
Homer: posso andare ora!?
Homer Simpson
"Clown senza pietà" dallo speciale di Halloween
dal film "I Simpson" di Serie TV
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    Scritta da: Edoardo Grimoldi
    [Homer è arrabbiato con Lisa]
    Homer: Marge, dì a Lisa di passarmi la salsa.
    Marge: Lisa, passa la salsa a tuo padre.
    Lisa: Bart, dì a papà che gliela passerò solamente se non la userà su qualche animale.
    Bart: Inzupperai le tue salsicce?
    Homer: Marge, dì a Bart che voglio solo bermi un bicchiere di salsa come faccio tutte le sere.
    Marge: Homer, non stai ignorando Bart!
    Homer: Bart, ringrazia tua madre per aver puntualizzato.
    Marge: Homer, non stai non-parlando con me. E ho sentito quello che hai detto!
    Homer: Lisa, dì a tua madre di non rompere!
    Bart, con voce paziente: Papà, tu con Lisa non ci parli!
    Homer: Bart! Và in camera tua!
    dal film "I Simpson" di Serie TV
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      Scritta da: Edoardo Grimoldi
      Andreotti: Io non ci credo al caso; io credo alla volontà di Dio.
      Scalfari: Dovrebbe invece. Dovrebbe crederci al caso.
      Dunque, presidente, è un caso che i familiari di alcune persone assassinate la odiano? La odia il figlio del generale Dalla Chiesa: dice che c'è la sua mano nell'omicidio del padre. La odia la moglie di Aldo Moro che la ritiene uno dei responsabili della morte del marito. È un caso che la odi la moglie del banchiere Roberto Calvi? Dice che lei minacciò prima e ordino dopo l'omicidio di Calvi. Dice che non l'uccise lo Ior, ma due persone: Andreotti e Cosentino, che adesso è morto. E poi mi domando: "È un caso che lei fosse ministro dell'Interno quando Pisciotta è stato assassinato con un caffè avvelenato? ". Si disse che Pisciotta avrebbe potuto rivelare i mandanti dell'omicidio del bandito Giuliano. È un caso che il banchiere Michele Sindona sia stato assassinato allo stesso modo? Anche lui, costretto in carcere, avrebbe potuto fare rivelazioni fastidiose. È un caso che tutti dicano che lei ha ripetutamente protetto Sindona? È un caso che il suo luogotenente Evangelisti abbia incontrato Sindona da latitante, a New York, in un negozio di soldatini? È un caso quello che dice il magistrato Viola? Che se lei non avesse protetto Sindona non sarebbe mai maturato il delitto Ambrosoli? E ancora: è un caso che lei annota tutto scrupolosamente nei suoi diari e dimentica di annotare il delitto Ambrosoli? Ed è un caso che nei triennio '76-'79, quando lei era Presidente del Consiglio, tutti i vertici dei servizi segreti erano nelle mani della P2? È un caso che lei nei ripetuti incontri con Licio Gelli, capo della P2, parlavate - solo ed esclusivamente - dei peronisti sudamericani? Così ha detto lei: "solo chiacchiere amichevoli". Infine, è un caso che lei sia stato tirato in ballo in quasi tutti gli scandali di questo paese? E tralascio tutti i sospetti che aleggiano sui suoi rapporti con la Mafia. Insomma - come ha detto Montanelli - delle due, l'una. O lei è il più grande, scaltro criminale di questo paese, che l'ha sempre fatta franca; oppure è il più grande perseguitato della storia d'Italia. Allora le chiedo: tutte queste coincidenze sono frutto del caso o della volontà di Dio?
      Andreotti: È un caso che l'autorevole quotidiano, da lei fondato e diretto, sia stato salvato a suo tempo dal Presidente del Consiglio? Quel Presidente del Consiglio ero io. Il suo giornale stava per finire nelle mani di Silvio Berlusconi, un datore di lavoro a lei poco gradito. Io l'ho impedito, anche grazie alla mediazione del tanto vituperato Ciarrapico, consentendole così la sua autonomia e la sua libertà. Autonomia e libertà che le consentono di venire qui oggi ha pormi domande sfrontate e capziose. È grazie a me se lei oggi può permettersi di essere così arrogante e presuntuoso e sospettoso nei miei confronti.
      Scalfari: Guardi che le cose non stanno esattamente così: la situazione era un po' più complessa.
      Andreotti: Ecco. Lei è abbastanza perspicace e l'ha capito da solo; la situazione era un po' più complessa. Ma questo non vale solo per la sua storia, vale anche per la mia.
      Eugenio Scalfari (Giulio Bosetti), Giulio Andreotti (Toni Servillo)
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