Non è bella, incantevole... allora amala! Amala Pip! Se ti ferisce amala, se ti respinge amala, se ti spezza il cuore amala e più il cuore è adulto e più sarà doloroso, ma amala, amala, amala!
Ho un cuore cui si può sparare o trafiggere e, se smettesse di battere, io smetterei di vivere. Ma non c'è alcuna tenerezza né compassione né sentimento... non so cosa siano, sono stata educata così.
Come ti amo? Fammi contare i modi. Ti amo nei respiri, nelle profondità e nelle vette che la mia anima raggiunge, quando sà di non essere vista, con lo scopo di raggiungere la grazia ideale. Ti amo liberamente come gli uomini lottano per i diritti, amo in modo puro, come si allontanano dalla lode. Ti amo con i respiri, i sorrisi, le lacrime di tutta la mia vita. E se Dio lo vorrà, ti amerò ancora di più, e meglio, dopo la morte.
Caro David, abbiamo perso i contatti da un po' e così ho avuto il tempo che mi serviva per riflettere su me stessa. Ti ricordi di quando mi hai detto che dovevamo vivere insieme ed essere infelici per poter essere felici? Considerala una testimonianza di quanto ti amo aver passato tanto tempo a sforzarmi di accettare la tua offerta; ma un amico l'altro giorno mi ha portata in un posto sorprendente, l'Augusteo [...] è uno dei posti più silenziosi e solitari di Roma. La città vi è cresciuta intorno durante i secoli... è come una ferita preziosa, come una tristezza a cui non vuoi rinunciare, perché è un dolore troppo piacevole. Tutti vogliamo che le cose restino uguali, David, accettiamo di vivere nell'infelicità perché abbiamo paura dei cambiamenti, delle cose che vanno in frantumi, ma io ho guardato questo posto, il caos che ha sopportato, il modo in cui è stato adoperato, bruciato, saccheggiato, tornando poi ad essere sé stesso, e mi sono sentita rassicurata. Forse la mia vita non è stata così caotica, è il mondo che lo è, e la sola vera trappola è restare attaccati a ogni cosa. Le rovine sono un dono. La distruzione è la via per la trasformazione. Anche in questa città eterna l'Augusteo mi ha dimostrato che dobbiamo essere sempre preparati ad ondate infinite di trasformazioni. Sia io che te meritiamo di più che stare insieme perché altrimenti abbiamo paura di essere annientati.