Scritta da: Edoardo Grimoldi
in Frasi di Film » Drammatico
Noi mortali non siamo che ombre e polvere. Ombre e polvere, Massimo!
Prossimo (Oliver Reed)
dal film "Il Gladiatore" di Ridley Scott
Noi mortali non siamo che ombre e polvere. Ombre e polvere, Massimo!
Ancora oggi non so cosa dicessero quelle due donne che cantavano, e a dire la verità non lo voglio sapere. Ci sono cose che non devono essere spiegate. Mi piace pensare che l'argomento fosse una cosa così bella da non poter essere espressa con delle semplici parole. Quelle voci si libravano nell'aria ad un'altezza che nessuno di noi aveva mai osato sognare. Era come se un uccello meraviglioso fosse volato via dalla grande gabbia in cui eravamo, facendola dissolvere nell'aria, e per un brevissimo istante tutti gli uomini di quella prigione si sentirono liberi.
Improvvisamente il mondo sembra un posto perfetto, improvvisamente si muove con una grazia perfetta. Improvvisamente la mia vita non sembra cosi sprecata, tutto ruota attorno a te non ci sono montagne troppo alte.
Non ci sono fiumi troppo selvaggi, cantando questa canzone mi sento li al tuo fianco. Nuvole di tempesta possono coprire il cielo e le stelle, possono entrare in collisione, ma io ti amerò fino alla fine del tempo. Qualunque cosa succeda io ti amerò finché morirò.
Albrecht: "Sei quello che ha ammazzato Tin Tin?"
Eric: "Era già in una fossa. E morto un anno fà, nel momento in cui l'ha toccata.
Sono tutti morti. Solo che ancora non lo sanno."
Agonizzanti in un letto, fra molti anni da adesso, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi per avere l'occasione, solo un altra occasione, di tornare qui, sul campo ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà.
Mi chiamo Forrest, Forrest Gump, vuole un cioccolatino ?
Potrei mangiarne una tonnellata di questi qui, mamma diceva sempre, la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita.
Un tempo la gente era convinta che quando qualcuno moriva un corvo portava la sua anima nella terra dei morti.
A volte però accadevano cose talmente orribili, tristi e dolorose che l'anima non poteva riposare così a volte, ma solo a volte, il corvo riportava indietro l'anima perché rimettesse le cose a posto.
È così difficile divertirsi di questi tempi, persino sorridere fa male alla faccia...
Non ne posso più di vivere in strada, solo come un pettirosso sotto la pioggia, non ne posso più della gente cattiva, che mi fa del male. Per me è come cocci di vetro piantati nella testa. Non ne posso più di tutte le volte che ho voluto rimediare e non ho potuto. Soprattutto è il dolore. Ce n'è troppo. Se potessi smettere di sentirlo lo farei. Ma non posso.
L'infanzia finisce quando scopri che un giorno morirai.